NAPOLI– La VII Commissione consiliare permanente (Ambiente, Energia, Protezione Civile), presieduta da Luca Colasanto (Pdl), ha iniziato l’esame disegno di legge della Giunta regionale su iniziativa dell’assessore regionale all’ambiente Giovanni Romano “Misure straordinarie per la prevenzione e la lotta al fenomeno dell’abbandono e dei roghi di rifiuti”.
“Questo disegno di legge è scritto in collaborazione con le reti e i comitati civici che rappresentano le popolazioni dei territori interessati da questo grave fenomeno al fine di rafforzare il rapporto di fiducia tra le istituzioni e le comunità locali in una zona dove questo rapporto è venuto meno a causa dei disastri e dei silenzi provocati nel passato sulla pelle dei cittadini” – ha sottolineato l’assessore Romano, che ha aggiunto: “si tratta di un primo importante passo verso l’obiettivo di definire norme di salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini”.
Il responsabile regionale dell’ambiente ha anche ricordato il forte impegno economico di 5 milioni di euro profuso dalla Regione Campania per il contrasto all’abbandono e ai roghi dei rifiuti.
“Il disegno di legge costituisce una ‘somma urgenza’ per la Commissione Ambiente su un tema di rilevanza nazionale qual è la salute delle popolazioni dei territori interessati dai roghi di rifiuti che riguardano prevalentemente le province di Napoli e di Caserta ma anche il Sannio” – ha sottolineato il Presidente Colasanto, che ha aggiunto: “la Commissione si è prontamente riunita per l’esame del testo e si impegna ad approvarlo al più presto affinchè possa essere sottoposto al Consiglio regionale e diventare legge in tempi rapidi al fine di dare una risposta tempestiva e concreta a favore della salute e dell’ambiente”.
Nel corso dei lavori della Commissione, alla quale hanno preso parte, insieme con il presidente Colasanto e l’assessore Romano, i consiglieri Antonio Amato (Pd), Edoardo Giordano (I Moderati) e Fernando Zara (FdI), il consigliere Amato, presidente della Commissione speciale di controllo sulle bonifiche e sui siti di smaltimento dei rifiuti, ha evidenziato “l’importanza di un tema che investe la salute dei cittadini e che, come tale, va oltre gli schieramenti politici e deve vederli tutti impegnati a tutela dei territori e delle popolazioni” e ha proposto, in riferimento alle attività di sorveglianza ambientale volontaria previste dal disegno di legge, il coinvolgimento della Protezione Civile e dei lavoratori dei Consorzi di Bacino in liquidazione. Su questo argomento anche il presidente Colasanto che ha proposto il coinvolgimento del Corpo Forestale dello Stato nelle attività di sorveglianza ambientale e ha evidenziato la necessità di mettere in campo un sistema mirato e controllato che garantisca l’ottimale utilizzo delle risorse pubbliche per l’ambiente.
SCHEDA DEL DDL “MISURE STRAORDINARIE PER LA PREVENZIONE E LA LOTTA AL FENOMENO DELL’ABBANDONO E DEI ROGHI DEI RIFIUTI”
Il disegno di legge è finalizzato a garantire una maggiore tutela della salute dei cittadini campani e del patrimonio ambientale e paesaggistico della Campania prevedendo che gli enti territoriali competenti svolgano in modo coordinato attività di previsione, prevenzione e contrasto attivo, nonché attività di formazione, informazione ed educazione ambientale e sanitaria anche mediante introduzione di misure volte a prevenire e contrastare il fenomeno dell’abbandono incontrollato e dello smaltimento dei rifiuti mediante la combustione illegale degli stessi su aree pubbliche e private.
A tal fine, il ddl prevede: l’adozione di un Programma da parte dell’Assessorato all’ambiente che si avvale del supporto di un gruppo di lavoro composto da un rappresentante governativo e dai rappresentanti di tutte le istituzioni e soggetti coinvolti e delle parti sociali; l’istituzione di un Registro delle aree interessate da abbandono e roghi di rifiuti presso ciascun Comune della Campania (entro novanta giorni dalla entrata in vigore della legge); l’elenco delle aree è pubblicato per trenta giorni nell’Albo pretorio comunale per eventuali osservazioni (il registro è aggiornato con cadenza semestrale, entro il 30 giugno ed entro il 31 dicembre di ogni anno). Le aree urbane, rurali e agricole, pubbliche e private comprese in tali elenchi non sono destinate ad attività produttiva, edilizia, turistica, agricola, commerciale, fino a quando non è dimostrato, con idonee attestazioni analitiche rilasciate da laboratori accreditati, l’assenza di fattori di pericolo per la salute e l’ambiente (le predette certificazioni sono sottoposte al vaglio delle Asl e dell’Arpac).
Il ddl prevede l’esclusione e la decadenza dai contributi e dai finanziamenti regionali dei soggetti condannati per reati di abbandono, traffico illecito dei rifiuti, di cui agli artt. Da 255 a 261 del D.lgs. 152/2006, nonché disposizioni in materia di edilizia sancendo l’obbligo di allegare il contratto con l’impresa incaricata di effettuare la raccolta, il trasporto, le operazioni di smaltimento e recupero dei rifiuti prodotti dal cantiere alle istanze per la costruzione, il rifacimento, la ristrutturazione e la manutenzione di opere, sia di interesse pubblico che privato (per la cui realizzazione è previsto il rilascio di permesso di costruire, segnalazione certificata inizio attività, denuncia di inizio attività).
Il ddl prevede, altresì, il Censimento dei siti di stoccaggio temporaneo dei rifiuti da parte dei Comuni i quali provvedono al censimento delle aree pubbliche e private utilizzate per le speciali forme di gestione di rifiuti solidi urbani o assimilati, e Misure urgenti per la raccolta, la messa in sicurezza la prevenzione dell’abbandono e del deposito incontrollato di rifiuti contenenti amianto con le quali si incentivano i Comuni, sulla base delle disponibilità finanziaria a ciò destinate, agli interventi di competenza in materia di raccolta e messa in sicurezza dei rifiuti contenenti amianto, attraverso siti di stoccaggio debitamente autorizzati, da depositare in ambienti chiusi e protetti. Anche i privati che intendano provvedere in proprio alla rimozione per quantitativi non superiori ad una tonnellata di rifiuti contenenti amianto, dovranno comunicare al Comune tutte le informazioni richieste almeno dieci giorni prima della rimozione.
Per le Attività di sorveglianza ambientale volontaria, la Regione incentiva, anche mediante erogazione di contributi, attività di sorveglianza sussidiaria da parte di associazioni e gruppi operativi accreditati sul territorio e attività di controllo mediante tecnologie innovative e in particolare aeromobili a pilotaggio remoto.
Infine, è previsto il divieto di insediamento di nuove industrie insalubri (come definite dal D.M. 5 settembre 1994) nella aree vaste individuate dal Piano Regionale di Bonifica dei Siti Inquinati della Regione Campania.