NAPOLI – “Le dichiarazioni rilasciate dall’assessore regionale all’Ambiente Romano contengono evidenti bugie. La prima è che Acerra bruci i rifiuti gratis. Il costo di Acerra, infatti, è stato semplicemente caricato sui fondi FAS, quindi di fatto viene pagato con fondi regionali che sono poi sottratti alle amministrazioni campane in termini di minori trasferimenti. Non possiamo poi dimenticare che l’inceneritore di Acerra è uno degli ultimi impianti a sfruttare i Cip6, quindi è pagato da tutti gli italiani nella bolletta elettrica”.
Lo scrive su facebook il vicesindaco di Napoli Tommaso Sodano replicando all’assessore regionale all’Ambiente Romano. Prosegue Sodano: “la seconda bugia, ancora più grave, è che l’operazione invio rifiuti all’estero sia limitata al rifiuto secco. Se ad oggi sono state approvate le notifiche del solo rifiuto secco è perché, dopo oltre due mesi, dalla Regione non hanno ancora autorizzato la lavorazione del rifiuto ‘tal quale’ negli impianti stir, necessaria all’invio dello stesso rifiuto “tal quale” in Olanda. Si tratta di una modifica non sostanziale che pare aver messo in grande ‘difficolta” gli uffici regionali preposti, tanto da far pensare piuttosto a una scarsa volontà di procedere a questa modifica. La terza bugia – prosegue- è che Acerra possa bruciare tutto il rifiuto secco prodotto in Campania. Qui la Regione si contraddice. Un documento dell’Area generale di coordinamento programmazione e gestione rifiuti della Regione Campania risalente al 16/11/2011, infatti, precisa che “tale quantitativo (600 mila tonnellate, ndr) è inferiore al quantitativo totale annuo prodotto in Regione, tanto che in diverse sedi questa amministrazione ha rappresentato alle Amministrazioni provinciali ed alle rispettive Società provinciali la necessità di reperire soluzioni alternative per garantire lo smaltimento giornaliero della frazione secca tritovagliata prodotta in esubero”. “Quindi la possibilità di inviare del rifiuto secco all’estero non è certo uno scandalo né un’operazione mediatica, ma è un importante contributo offerto dal Comune, che pure avrebbe solo la competenza della raccolta e dello spazzamento, e dalla Provincia di Napoli per il superamento della contingente difficoltà di smaltimento in cui la Campania ancora permane. La Regione Campania – conclude il vicesindaco- anziché criticare ogni nostra azione dovrebbe invece esplicitare le soluzioni individuate e le linee di intervento programmate per rispondere ai cittadini ed alla Commissione europea. Va infine ricordato che si tratta del primo trasferimento italiano via nave dei rifiuti all’estero e che, dunque, ha riscontrato più di una difficoltà burocratica e organizzativa, scontrandosi anche con i boicottaggi politici da parte di ‘chi’ ha ancora troppo interesse a preservare la vecchia filiera discariche-inceneritori e mantenere lo status quo”.