NAPOLI – Si terrà li il 25 e 26 novembre il X Congresso Provinciale di Rifondazione Comunista, dal titolo “Insieme a Sinistra per costruire la Napoli del Futuro”, presso l’Hotel Terminus, Piazza Garibaldi 91. Il 25 novembre i lavori cominceranno alle ore 17.30,
mentre il 26 novembre l’inizio è previsto per le ore 9.30 e si proseguirà fino alle ore 19. “Questo Congresso è un importante momento di confronto interno ed esterno al Partito, una ulteriore occasione di dibattito pubblico su quelli che consideriamo temi imprescindibili della nostra iniziativa politica: lavoro, reddito, sviluppo, diritti e beni comuni”, ha affermato Antonio D’Alessandro, attuale Segretario provinciale P.R.C. di Napoli. Il 25 novembre dalle 17.30 inizierà il dibattito pubblico con cittadini e cittadine, associazioni, sindacati, esponenti politici e amministratori.
I lavori si apriranno con la relazione del Segretario uscente Antonio D’Alessandro a cui seguiranno gli interventi degli ospiti, tra cui: il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, il vicesindaco Tommaso Sodano, i Segretari provinciali di SEL, IDV, PD, NAPOLI E’ TUA, PdCI e i portavoce dei Verdi e della Federazione della Sinistra, sindacalisti della FIOM CGIL e dei Sindacati di Base USB e COBAS, esponenti delle associazioni LGBTQ e rappresentanti locali delle comunità migranti. Il 26 novembre, dalle ore 9.30 alle ore 19, si svolgerà il dibattito che impegnerà direttamente i delegati e che sarà concluso dal responsabile Nazionale Organizzazione Claudio Grassi. Al termine saranno eletti gli organismi dirigenti e il Segretario Provinciale.
“Le priorità programmatiche sono costituite da quattro punti sui quali intendiamo caratterizzare la nostra iniziativa politica nel prossimo futuro. Prima di tutto il lavoro. La proposta di un redditosociale rappresenta il primo punto di una possibile piattaforma in grado di unire i soggetti colpiti dalla crisi – dai precari ai disoccupati di lunga durata, dai lavoratori delle aziende in crisi ai giovani in cerca di prima occupazione – per costruire una vertenza generale contro il Governo che chieda un piano generale del lavoro per Napoli e il Mezzogiorno”. “In secondo luogo i beni comuni. L’amministrazione comunale di Napoli attraverso una delibera del Consiglio Comunale ha trasformato l’ARIN da Spa in Ente di diritto pubblico, traducendo in questo modo l’affermazione referendaria per la pubblicizzazione dell’acqua. Un importante risultato ottenuto grazie al movimento per l’acqua pubblica e al lavoro svolto in questi anni da Rifondazione Comunista dentro l’istituzione locale, lavoro che continueremo a svolgere affinché ciò che è stato possibile a Napoli venga esteso anche agli altri comuni della Provincia”.
“Altra questione che riteniamo prioritaria è il tema del risanamento ambientale e della sua salvaguardia. Su questo punto, oltre a ribadire il nostro NO convinto alla costruzione dell’inceneritore a Napoli est in favore di un ciclo alternativo dei rifiuti – che parta in primo luogo dalla loro drastica riduzione, dalla raccolta porta a porta, dalla differenziata e dal compostaggio – ci impegneremo per chiedere alla Regione Campania un piano straordinario per la messa in sicurezza del territorio”.
“Infine, lo sviluppo urbano. Già in passato, con la nostra iniziativa in consiglio comunale, abbiamo evitato che si derogasse al piano regolatore in luogo di ipotesi speculative che avrebbero fatto scempio di quel territorio. Abbiamo intenzione, insieme alle associazioni locali e ai cittadini e cittadine di Bagnoli, di continuare ad incalzare l’Amministrazione Comunale affinché subito dopo lo svolgimento della Coppa America venga avviata l’opera di rimozione della colmata a mare, la bonifica dei fondali ed il ripristino della linea di costa”.
“Insomma, attraverso il nostro congresso vogliamo offrire un’occasione innanzitutto alla Sinistra politica e sociale, per affermare insieme la necessità di un modello alternativo declinando un’idea nuova di sviluppo. Idea che parli all’intero Mezzogiorno e che sia in grado di rispondere alla domanda di lavoro, di salario, di vivibilità, di rispetto per l’ambiente, di diritti e più in generale di giustizia sociale che in questi ultimi mesi ha attraversato le piazze di mezzo mondo. Dalla nuova primavera araba alle piazze di Madrid e Atene, dalle manifestazioni negli Stati Uniti a quelle che si sono svolte nel nostro Paese”.
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