“E’ povertà morale non economica”. Luca Colasanto non fa sconti ai suoi “colleghi” consiglieri regionali, incappati (quasi tutti) nell’inchiesta della Procura di Napoli sui fondi destinati al “funzionamento dei gruppi” per il biennio 2010-2012. Nei guai sono finiti 53 consiglieri ed ex componenti del parlamentino campano.
Da precisare che l’erogazione dei fondi non prevede la presentazione di ricevute o di qualsiasi “pezza d’appoggio”. Per Colasanto, risparmiati dall’inchiesta, si tratta di un fatto grave che rischia di ledere fortemente l’immagine dell’intera classe dirigente. “Se nella rendicontazione delle spese istituzionali – osserva Colasanto si inseriscono gli scontrini per lo shampoo o per l’acquisto di giocattoli significa che siamo di fronte a casi di povertà morale. Purtroppo ci sono persone che intendono la politica in modo sbagliato, per loro la furbizia è la norma”.
Il consigliere regionale del Pdl attacca duramente il “suo” capogruppo della passata consiliatura: “Quando chiesi a cosa fossero destinati questi fondi mi disse che servivano per il caffè, le sigarette, fesserie insomma”, ma a quanto pare giravano somme esorbitanti”.
LA VIDEO-INTERVISTA A LUCA COLASANTO