Spese “pazze” con fondi pubblici alla base del provvedimento di arresti domiciliari ai danni di Gennaro Salvatore consigliere regionale e fino a qualche mese fa capogruppo di «Caldoro presidente». La Procura gli contesta il reato di peculato per una somma pari a centomila euro nella gestione dei rimborsi dovuti ai gruppi consiliari alla luce della lettura degli scontrini presentati in questi mesi dalle forze politiche.

Il provvedimento è stato emesso nell’ambito dell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino e dal pm Giancarlo Novelli. Nei confronti di Salvatore è stato anche disposto un decreto di sequestro preventivo per un importo pari alle somme illecitamente apprese. Tra gli scontrini consegnati da Gennaro Salvatore figurano anche acquisti di gomme da masticare, sigarette, articoli per la casa, una bombola del gas e una tintura di capelli per donna costata 87 euro. «Le investigazioni – si legge in una nota della Procura – hanno consentito di acquisire un quadro indiziario “grave” a carico del consigliere Salvatore, nei confronti del quale sono state rilevate operazioni di prelievo in contanti per un importo di 95.955 euro, con riferimento a spese che non sono state mai documentate ovvero sono state documentate con contabili palesemente incongruenti rispetto alle finalità istituzionali in vista del quale il contributo era erogato». Gennaro Salvatore – eletto nella lista del Nuovo Psi – di fatto braccio destro in Consiglio regionale del presidente Stefano Caldoro, aveva anche ricevuto la delega per i rapporti tra giunta e Consiglio regionale.

 

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