”’Al momento sono uno dei pochi, ma ritengo che tra venti giorni se ne salveranno anche tanti altri”. Angelo Marino, consigliere regionale del gruppo Caldoro presidente, è tra quelli che ieri non si è visto recapitare l’atto di conclusione delle indagini preliminari per la questione dei fondi dei gruppi. ”Non so come andrà a finire, non ho la sfera magica – dice – ma so che su tanti casi posso giurare per l’onestà dei miei colleghi”. Marino dice ‘no’ a giustizialismi che ”sarebbero uno sciacallaggio mediatico” e che gli atti consegnati ieri possono essere ”anticamera di archiviazione o rinvio a giudizio”. Anche oggi, a suo avviso, l’aula ”lavorerà nell’interesse della Regione e dei cittadini”. Se è rimasto ‘fuori’ dalla consegna degli atti, a suo avviso, dipende da ”un moto di partecipazione all’attività giudiziaria”. Marino, cioè, ha fornito ”ciò che chiedevano”. ed ”essendoci per tutti la possibilità di giustificare, credo che tutto andrà per il verso giusto”. In veste di consigliere regionale, Marino fa sapere di non aver sentito Gennaro Salvatore, ex capogruppo di Caldoro presidente, al momento agli arresti domiciliari per l’indagine sui fondi dei gruppi. ”Non gli posso parlare in qualità di consigliere”, spiega. ”Credo, e non è solo per il mio gruppo perché ho letto anche quello che riguarda gli altri – aggiunge – che si tratti di un atteggiamento e di portare scontrini, ma di dimostrare una tracciabilità di una somma di denaro pubblico”. ”Immagino che sia stata una scelta difensiva da parte degli avvocati e degli altri su questa cosa – conclude – Io ho creduto opportuno farlo”.

 

 

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