NAPOLI – No a un sistema pubblico povero per i poveri. A difesa del nostro servizio sanitario pubblico e nazionale, un grande patrimonio del e per il Paese a dichiararlo e Corrado Cuccurullo, responsabile Sanita del Pd Campania, in merito al Sanita day che si terra domani in tutte le citta italiane. E giusto protestare contro la crisi della sanità pubblica, piegata dal sottofinanziamento, dalla spending review, e come nel caso Campano da un commissariamento, che mira soltanto alla riduzione del disavanzo, senza rimuovere le sue cause strutturali ed incurante delle difficoltà dei territori, degli utenti e degli operatori, spiega il responsabile Sanita Pd. Il rischio, sempre più prossimo aggiunge Cuccurullo – è la riduzione del perimetro dellassistenza pubblica e la progressiva privatizzazione della sanità.
I ticket e le aliquote regionali a copertura dei disavanzi aumentano il carico fiscale mentre si riducono quantità e qualità dei servizi sanitari erogati, ora anche negati”. “Nel frattempo in assenza di interventi di riorganizzazione seria e reale continua i carichi di lavoro degli operatori aumentano, le dotazioni organiche continuano a ridursi, tutto a scapito dei servizi di assistenza. Le proposte sul precariato, sulle cure primarie, sulla riorganizzazione del sistema di emergenza, i piani dellaccreditamento delle strutture private e della riorganizzazione di quelle pubbliche e della rete diagnostica rimangono senza esito in un ingiustificato immobilismo della Regione Campania. Contro la crisi e lo sfascio della sanità pubblica, che tocca vette inconcepibili in Campania, il Pd è al fianco delle organizzazioni sindacali dei medici, veterinari, dirigenti sanitari, tecnici, professionali ed amministrativi dipendenti e convenzionati con il Servizio Sanitario nazionale e della ospedalità privata in questo Sanità Day, vicino agli operatori sanitari, vicino ai cittadini, a favore del diritto ad essere assistiti nel miglior e più appropriato modo da una Sanità pubblica giusta, accessibile e di qualità conclude Cuccurullo.