NAPOLI– “Il decreto 68 è una nuova vergogna per la sanità campana. Non ci sono parole per definire questa ulteriore mortificazione per chi gestisce i servizi alla persona. Dopo il decreto 77 relativo alla compartecipazione alla spesa sanitaria (trasferimento di competenze, ma senza i soldi), si è arrivato all’ultimo capolavoro di cui sopra, dove oltre a riconfermare le misere rette dell’anno 2000 ( ricordo al Governatore Caldoro che siamo a fine 2012) si è aggiunta la tecnica dei due pesi e delle due misure e cioé da una parte le cliniche private vengono pagate entro 90 giorni dalla presentazione fattura mentre i centri di riabilitazione possono anche aspettare 5 mesi”.
Lo dice il consigliere regionale Anna Petrone. “A questo scandalo – evidenzia – si aggiungono poi i farmacisti che chiudono gli accordi per il pregresso, mentre le RSA vengono abbandonate al loro triste destino. Ma è sempre sanità uguale per tutti o ci sono trattamenti differenziati? E se si in base a quale criterio? Mi chiedo se il caldo torrido abbia creato qualche problema al sub – commissario Morlacco. Al fine di evitare ulteriori danni al settore consiglio un periodo di ferie anticipato e contestualmente chiedo al presidente Stefano Caldoro di intervenire sulla questione esposta”.