In riferimento alle notizie diffuse da FederLab, in base alle quali la Regione Campania avrebbe ridotto il fondo 2013, destinato ai centri privati per erogare l’assistenza specialistica ambulatoriale, da 400 a 350 milioni di euro, con un taglio, in particolare, delle tariffe dei laboratori privati pari al 40% e della radiologia pari al 20%, nell’ottica di una comune collaborazione, si precisa che la Regione, con il decreto del Presidente n. 88 del 24 luglio 2013,

ha:

 

1)   ridotto la spesa netta a carico delle ASL (tariffa, meno sconto di legge in vigore fino al 12 febbraio 2013, meno ticket e quota ricetta a carico dell’utente) dell’1% nel 2013 (come disposto dalla spending review introdotta con legge nazionale);

2)   applicato le nuove tariffe massime nazionali (approvate con decreto ministeriale del 18 ottobre 2012), adempimento obbligatorio per le Regioni (come la Campania) e previsto nel Piano di Rientro della Sanità. Le nuove tariffe, considerato che con la loro introduzione viene meno lo sconto di legge, rispetto a quelle precedentemente applicate in Campania si riducono mediamente per il laboratori di circa il 27% e per la radiologia di circa il 10%; mentre aumentano mediamente del 4 – 5% per diabetologia e branche a visita, dell’8% per la medicina nucleare, del 14% per la cardiologia e del 27% per la radioterapia. Tuttavia, va ricordato che le tariffe di laboratorio applicate in Campania, in seguito a delibere regionali di 15 anni fa, erano di circa il 30% superiori rispetto alle tariffe applicate nelle altre regioni italiane, pur se a fronte di più elevati requisiti richiesti.

Mediamente, quindi, risulta una diminuzione dell’1% dei fondi delle ASL destinati ai centri privati per erogare l’assistenza specialistica ambulatoriale: da 359,8 a 356,2 milioni (e non da 400 a 350 milioni, come affermato da FederLab). Tanto, non per volontà regionale ma per disposizione nazionale valevole sull’intero territorio italiano.

Inoltre, in termini di numero di prestazioni, le modifiche tariffarie hanno consentito di aumentare il budget di tutte le branche della specialistica ambulatoriale. L’incremento è stato graduato e diversificato tra le varie branche (da un +2% per il laboratorio di analisi a +18 e 20% per l’area radiologica e di medicina nucleare, a +14  e 15% per diabetologia e cardiologia, in funzione della data di esaurimento dei tetti di spesa 2012 ed al fine di evitare la conseguente sospensione.

Nel 2013, pertanto, pur rispettando gli obblighi di legge (spending review, nuove tariffe massime), il grado di copertura del fabbisogno aumenta di oltre un mese, rispetto al consuntivo 2012, e la data di esaurimento del tetto di spesa si sposta sensibilmente in avanti per tutte le branche della specialistica, arrivando ad assicurare le prestazioni fino a fine novembre/metà dicembre (e fine dicembre per la radioterapia e la medicina nucleare).

Ovviamente, come purtroppo è successo in passato, aumenti ingiustificati nei consumi possono vanificare il lavoro svolto. Per questo il decreto commissariale citato, in accordo con le Associazioni di categoria, prevede nuove e più incisive azioni di controllo da parte delle ASL, anche sulle prescrizioni dei medici.

 

 

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