NAPOLI – “Nessuna riforma avviata. Periferie dimenticate. Dov’é la Napoli promessa?”. Lo chiede lo scrittore Roberto Saviano in un appello al sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, pubblicato domani da L’Espresso che ne ha diffuso un’anticipazione.


“Sono consapevole – scrive Saviano – che qualsiasi forma di critica venga rivolta a lei e al suo operato viene interpretata come una critica personale. O si è con lei in tutto o si è un suo nemico”. Lo scrittore ricorda di aver sostenuto De Magistris in campagna elettorale. Ora, però, “ciò che fa più male è vedere come non sia stato iniziato nessun percorso di riforma. A meno che per riforma non si intenda cambiare uomini e mettere i propri”. Saviano affronta anche la querelle legata alla fiction su Scampia sottolineando che “non è parlando meno di camorra che ci si avvia alla soluzione del problema”. Il problema è che De Magistris “su Scampia e sulle periferie ha fatto davvero poco”.

Eppure, “nessuno ha chiesto una rivoluzione in pochi mesi, si è avuta pazienza, si è dato credito, ma non è stato fatto nulla laddove la quotidianità è davvero una corsa ad ostacoli”. E ancora, “nessuno pretendeva che lei – dice rivolto a De Magistris – potesse costruire una città nuova. Nessuno pretendeva che risolvesse camorra, monnezza, trasporti, sanità. Ma che almeno iniziasse un percorso questo sì. Un percorso che oggi non si vede se non in quelle ridicole biciclettine disegnate sul basalto e sui sampietrini sconnessi, al centro dei marciapiedi, che in nessun’altra città a parte Napoli qualcuno avrebbe potuto spacciare per pista ciclabile”. Insomma, “Napoli non sta cambiando, c’é solo il timore che sia stata una scomoda piattaforma, un difficile volano per un’attività politica nazionale”.

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