Mai più chiusure ai turisti per assemblee sindacali: il governo si prepara a tutelare l’immagine degli Scavi di Pompei e di altri siti ricorrendo, se occorre, anche alla precettazione. Nella giornata in cui è stata annunciata la riapertura del Teatro Grande di Pompei con un importante evento di due giorni (28 e 29 giugno), nell’ambito del Forum universale delle Culture, il ministro Dario Franceschini “bacchetta” pesantemente i sindacati e riceve appoggio dalle segreteria nazionale della Cisl. La chiusura di questa mattina – conclusasi con una tregua ottenuta dal Soprintendente archeologico di Ercolano, Pompei e Stabia, Massimo Osanna – è stata definita dal ministro dei Beni culturali e del Turismo “un ulteriore danno in termini di immagine che rischia di vanificare il difficile lavoro che tutti i livelli istituzionali, dall’Europa al Governo, al ministero, agli enti locali, sino ai lavoratori stanno facendo per Pompei. Per questo mi sono attivato per una modifica normativa che aggiunga l’apertura dei luoghi della cultura all’elenco dei servizi pubblici essenziali. Una nuova norma che consenta di ricorrere, in casi eccezionali, alla precettazione del personale per scongiurare le chiusure e e tutelare i diritti dei visitatori”. Le assemblee sono state sospese e venerdì si terrà la contrattazione sull’organizzazione interna e sugli emolumenti non erogati al personale. “E’ sicuramente positiva” la sospensione ha giudicato il ministro. “Ma anche questa mattina il sito archeologico di Pompei è stato chiuso per più di un’ora”, ha sottolineato. Il tema delle chiusure dei luoghi della cultura, ragiona il ministro, “deve essere risolto alla radice e andando oltre Pompei. Mi pare infatti indiscutibile che i musei e i siti archeologici siano servizi pubblici essenziali, peraltro di grande valore e importanza”. Pieno appoggio a Franceschini è giunto dal segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, che, però, ha chiesto un “incontro urgente” al ministro “per definire un quadro di regole chiare di comportamenti reciproci tra le amministrazioni pubbliche e i rappresentanti dei lavoratori per evitare che ogni fisiologico contrasto sfoci nell’interruzione del servizio pubblico e della fruizione dei beni archeologici e architettonici, come è accaduto in queste giornate a Pompei”. Perché è fuori dubbio che le agitazioni dei lavoratori scaturiscono da impegni non rispettati. L’incontro avverrà e sarà anche fissato alla svelta. “Certo che incontrerò Cgil, Cisl e Uil, stiamo già in contatto per definire la data – assicura Franceschini -. Il ministero è al lavoro”. “Un rapido e incisivo cambio di marcia” sollecita anche Giuseppe Sarnella, presidente di Confimprese TurismoItalia alla luce di quanto sta accadendo a Pompei. “Se il sito archeologico di Pompei – propone Sarnella – fosse gestito da privati, seguendo ad esempio il modello americano dove il marketing turistico è alla base di ogni loro iniziativa, sono certo che non chiuderebbero per una assemblea sindacale e non avremmo assistito a quelle scene tristi di turisti in fila di fronte ai cancelli chiusi che stanno facendo il giro del mondo”.