NAPOLI – Si è tenuta oggi a Napoli l’assemblea di quadri e dirigenti di Scelta Civica delle regioni dell’Italia meridionale per l’avvio del tesseramento. L’appuntamento, di natura organizzativa, si è inevitabilmente trasformato in occasione di riflessione e dibattito intorno agli avvenimenti che nelle ultime ore stanno scuotendo il movimento a livello nazionale.
“Il presidente Mario Monti non ha bisogno di formali attestazioni di solidarietà ma più concretamente di una forte sollecitazione, da parte di tutti i parlamentari di Scelta Civica che hanno creduto e credono nella sua azione politica, affinché egli ritorni da subito alla guida di un movimento che, senza di lui, ideatore e fondatore, non avrebbe alcun senso – ha dichiarato il deputato avellinese di Scelta Civica Angelo Antonio D’Agostino -. Non si tratta di inneggiare al partito personale, ma ad una idea di rinnovamento della politica e di riformismo radicale che, oggi, soltanto il presidente Monti può incarnare a livello di rappresentanza partitica. Oltretutto, ai denigratori di oggi che sono gli stessi di ieri, va ricordato che il presidente Monti non solo ha salvato l’Italia dal baratro come onestamente ha riconosciuto il capo del governo Letta nell’intervista al Washington Post, ma ha egli stesso propiziato la nascita dell’attuale governo di grande coalizione, non mancando mai di sottolineare il grande apprezzamento per la figura di Enrico Letta. Muovere rilievi critici e ragionati al disegno di legge di Stabilità non significa in alcun modo sfiduciare il governo, ma unicamente – come lo stesso presidente Monti ha chiaramente detto – tendere a dare una diversa forza propulsiva ad un provvedimento che così com’è non potrebbe assolutamente accelerare il rilancio della crescita.
D’altra parte, sia dal fronte delle forze sociali che da larghe rappresentanze dei diversi partiti politici della stessa maggioranza, sono stati mossi rilievi altrettanto acuti e addirittura più gravi, a riprova che c’è un giudizio comune di insoddisfazione rispetto ad un orientamento che sa molto di compromessi e poco di indirizzi funzionali alle effettive esigenze del paese in questa fase critica di recessione. Sono queste tutte ottime ragioni – ha detto concludendo D’Agostino – per chiedere al presidente Monti di tornare sui propri passi senza più dare il fianco a provocazioni che, naturalmente, continuano ad ispirarsi alla mentalità di quella stessa vecchia politica che ha portato l’Italia sull’orlo del baratro e che ha spinto tanta parte della società civile, a cominciare proprio dal presidente Monti, ad impegnare tutte le proprie energie per raddrizzare la barca-Italia”. All’incontro di Napoli hanno preso parte anche il coordinatore provinciale di Avellino Paolo Spagnuolo e il dirigente provinciale Giuseppe Ruberto.
“Oltre alla drammaticità e alla notizia in sé negativa, Scelta Civica trae dalle dimissioni del presidente Monti un insegnamento positivo: col suo gesto, il presidente è riuscito senza dubbio a fare chiarezza, in maniera netta e che non lascia adito ad interpretazioni, sulla direzione politica del nostro movimento, accusato spesso di essere nato sull’ambiguità della presenza di più forze politiche. Chi non condivide l’agenda Monti oggi sa bene che non ci può essere più compromesso. Invece che dimettersi però, sarebbe stato probabilmente più opportuno che il presidente Monti discutesse all’interno del partito e nelle sedi deputate per ridefinire la linea politica di Scelta Civica” – ha spiegato Spagnuolo. Sulla stessa linea è il dirigente provinciale Giuseppe Ruberto: “Auspicavamo tutti un segnale forte che ristabilisse la direzione politica e riconfermasse quei valori e quegli ideali sui quali Scelta Civica è fondata. Oggi, soprattutto noi rappresentanti del partito sul territorio possiamo dare risposte più definite, fuori dalla logica del compromesso. Con le dimissioni di Monti il nostro progetto è ‘venuto allo scoperto’ ”.