NAPOLI – Le Commissioni Scuola, presieduta da Salvatore Pace, e Beni Comuni, presieduta da Amodio Grimaldi, hanno discusso oggi, alla presenza dell’assessora all’Educazione Annamaria Palmieri, della possibilità che tornino a scuola nel Bosco di Capodimonte i bambini che frequentavano il Plesso Bellaria, prima della sua chiusura e della richiesta di abbattimento avanzata dalla Soprintendenza. E’ infatti possibile utilizzare, per le attività scolastiche, le 6 aule ubicate all’interno dell’Eremo dei Cappuccini, struttura gestita dalla Fondazione Gaetano Rotondo che si occupa, per conto del Comune, di erogare il servizio di semi convitto. La Fondazione ha infatti offerto al Comune, a titolo gratuito, la disponibilità delle aule, nel frattempo adeguate, come hanno spiegato le rappresentanti della Fondazione presenti alla riunione, alle prescrizioni del Comune stesso e della Asl.
Negli ultimi due anni, infatti, gli oltre 80 bambini iscritti al semi convitto sono stati trasferiti, per le attività scolastiche della mattina, presso la succursale dell’istituto comprensivo Novaro Cavour, con notevole disagio per loro stessi, costretti al trasferimento quotidiano da una sede all’altra, e delle famiglie che hanno più volte richiesto che la scuola torni a funzionare nella sua sede storica. I presidenti delle due Commissioni hanno in apertura ricapitolato la vicenda che, all’inizio del mese, ha avuto una tappa decisiva quando, dopo un nuovo sopralluogo presso l’Eremo predisposto dall’assessorato all’educazione, è stata attestata l’idoneità delle aule ad ospitare le attività scolastiche.
I consiglieri intervenuti hanno sottolineato il vantaggio, per il Comune, di far funzionare una scuola senza farsi carico degli oneri della manutenzione rispondendo così ai bisogni espressi dall’utenza (Antonio Borriello), la necessità di salvaguardare un presidio di scuola pubblica, e anche di legalità, in un territorio, quello dell’area nord, che presenta serie problematiche sociali (Santoro), l’opportunità di adottare soluzioni che garantiscano l’utenza, nel rispetto dell’autonomia delle istituzioni scolastiche (Vernetti), la necessità di favorire il miglioramento dell’offerta didattica e, mediante questa, l’integrazione per i bambini provenienti da un contesto di disagio (Beatrice). Anche il consigliere della VII Municipalità, Luigi Amato, ha denunciato come un delitto la chiusura di una scuola in un quartiere che soffre per la carenza dell’edilizia scolastica (a Miano una scuola è chiusa e in un’altra si effettuano doppi turni) e che, con il 21%, ha il tasso più alto in Europa di evasione scolastica.
Le due Commissioni all’unanimità hanno quindi deciso di indirizzare una nota sia alla dirigente scolastica della Novaro Cavour, con l’invito a disporre il rientro delle classi dell’ex Bellaria all’interno del Bosco di Capodimonte, che all’assessora all’Educazione del Comune con la sollecitazione ad utilizzare, valutando unitamente all’assessore al Patrimonio le forme legali da adottare, e senza oneri aggiuntivi per il Comune, gli spazi messi a disposizione presso l’Eremo.