NAPOLI – E’ stato firmato oggi a palazzo Santa Lucia il protocollo d’ intesa per l’attuazione del grande progetto “Riqualificazione urbana area portuale Napoli Est”. L’intesa è stata sottoscritta dal presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris, dal presidente del Comitato NaplEst Maria Luisa Faraone Mennella, dal presidente dell’Unione Industriali di Napoli Paolo Graziano, dal presidente dell’ACEN (Associazione costruttori edili di Napoli) Rodolfo Girardi e dal presidente di Fintecna Immobiliare Vincenzo Cappiello.

Obiettivo del grande progetto è la riqualificazione urbana e produttiva dell’area della zona industriale di Gianturco per nuove funzioni urbane. A tal fine si procederà a realizzare un sistema di infrastrutture per il potenziamento della rete stradale ed opere di urbanizzazione di base. L’investimento complessivo è pari a 206 milioni e 900 mila euro, di cui 106 milioni e 900 mila di fondi POR FESR 2007 – 2013 e 100 milioni sulla riprogrammazione del Piano Azione Coesione. Le strade interessate agli interventi di riqualificazione sono via Ferraris, via Brecce a Sant’Erasmo, via Imparato, via De Roberto, via Miraglia, via Brin, via Aulisio, via Gianturco, via Tocco, via Nuova delle Brecce, asse costiero tratta via Vespucci/via Ponte dei Francesi, asse costiero tratta corso San Giovanni. Completano il quadro degli interventi la rifunzionalizzazione del sistema fognario San Giovanni/Volla, la sistemazione a verde ed arredo urbano della rete stradale, la realizzazione di sistemi di videosorveglianza e l’adeguamento della caserma dei vigili del fuoco. “Un altro passo in avanti – sottolinea il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro – per riqualificare una zona strategica della città e dell’intera regione. Dal confronto tra le Istituzioni e il mondo produttivo possiamo e dobbiamo trovare soluzioni per lo sviluppo. La direzione di marcia è quella giusta”. “Un progetto importante – aggiunge il sindaco di Napoli Luigi de Magistris – nato dalla positiva integrazione fra fondi pubblici e privati, che cambierà volto ad un’area strategica attraverso una riqualificazione sociale, ambientale, infrastrutturale e produttiva. Un progetto lontano dalla logica della speculazione, che non potrà che avere un’importante ricaduta su un territorio che da cosiddetta periferia può diventare, invece, centro nevralgico del rilancio della città”.

 

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