“Non abbiamo attaccato nessuno. Nel ricorso non ci sono affermazioni violente. Si figuri se mi metto a fare politica alla mia veneranda età, ma è chiaro che il presidente del Consiglio doveva essere più cauto quando ha deciso di sospendere De Luca eletto democraticamente dal popolo”. Lo afferma Giuseppe Abbamonte, 92 anni, costituzionalista e difensore del presidente della Campania Vincenzo De Luca davanti al tribunale di Napoli. A suo avviso Renzi “ha perfino contraddetto il parere dell’Avvocatura dello Stato che gli aveva suggerito, giustamente, di intervenire con un provvedimento legislativo sulla legge Severino. Un parere che aveva chiesto lo stesso presidente del Consiglio, tra l’altro”. Nella suo ricorso Abbamonte aveva sostenuto che paralizzare l’attività dell’amministrazione sovvertirebbe “la volontà popolare” con “ricadute eversive per il territorio e i cittadini”. “Il provvedimento del presidente del Consiglio – ribadisce nell’intervista – impediva il funzionamento di una Regione con oltre 6 milioni di abitanti, avrebbe rischiato di riportare gli elettori alle urne, mandando a casa 50 consiglieri eletti democraticamente insieme a De Luca”. Infine l’avvocato racconta che “quando De Luca è venuto da me gli ho detto come la pensavo e che non intendevo essere pagato. La scienza costituzionale non si vende: si mette a disposizione del Paese”.