Una sessantina di persone ha occupato la stanza del presidente facente funzione della provincia di Napoli, Antonio Pentangelo, per protestare contro la proposta della commissione Bilancio di far fronte alle esigenze di cassa (mancano 6 milioni) intervenendo sul salario accessorio dei dipendenti (una cifra a integrazione dello stipendio pari a circa 400 euro al mese). L’ipotesi dell’ente di intervenire sui salari dei dipendenti (sono 1.400) nasce per far fronte ai tagli decisi dal governo che ammontano a 46 milioni di euro per il 2012 e a 120 per il 2013. Analoga protesta è in corso nella sede distaccata di via don Bosco, sempre a Napoli.
Lo stato di agitazione – si apprende – andrà avanti fino a quando i lavoratori non avranno adeguate risposte. “Si propone un taglio lineare – dicono i sindacati – dei servizi alla cittadinanza. Gli uffici della presidenza rimarranno presidiati fino a quando il presidente non incontrerà le organizzazioni sindacali e garantirà il mantenimento dei servizi alla comunità e dei livelli salariali anche per il 2013”. “Comprendo e condivido le preoccupazioni dei dipendenti dell’amministrazione provinciale, ma sbagliano obiettivo se convogliano le loro proteste verso chi si sta battendo proprio per salvaguardare gli interessi della collettività e quelli specifici di chi lavora per attivare i servizi di nostra competenza”. Così il presidente facente funzione della Provincia di Napoli, Antonio Pentangelo, commenta lo stato di agitazione proclamato dai lavoratori della Provincia che, riuniti in assemblea, hanno deciso di occupare diverse stanze e sale del palazzo. “Chi soffia sul fuoco della protesta – ha continuato Pentangelo – raccoglie facili consensi ma attua strategie improduttive. Da settimane sto, sia tramite gli organi di informazione che con iniziative personali, urlando la rabbia di chi sa di subire veri e propri scippi che rischiano fortemente di ripercuotersi contro la cittadinanza ed i lavoratori. Ho scritto al Capo dello Stato, che è a conoscenza della nostra situazione e che non escludo possa decidere di incontrarmi tra oggi e domani in una pausa degli incontri istituzionali che sta tendendo qui a Napoli. Ho ricevuto più volte le delegazioni sindacali per studiare insieme ai lavoratori strategie condivise per spingere il governo a rivedere inique misure di spending review adottate contro la Provincia di Napoli”. “Ogni nostra azione – sottolinea Pentangelo – ha sempre cercato di salvaguardare i lavoratori tagliando i costi della politica e perfino della cultura, rinunciando a finanziare il Teatro San Carlo piuttosto che mettere a rischio gli stipendi dei dipendenti. Chiuderemo il 2012 senza sforare il patto di stabilità ma abbiamo detto che con i tagli prospettati dal Governo per il 2013 non potremo più essere sicuri di nulla. Insieme ai lavoratori volevamo portare avanti una vertenza Provincia di Napoli, ma sacche di resistenza hanno portato, secondo me in maniera miope, a dividere le posizioni della politica da quelle dei lavoratori. Io sono sempre disposto al dialogo, ma – conclude Pentangelo – non posso accettare parole ed atteggiamenti violenti motivati da pregiudizi e forse anche vere e proprie strumentalizzazioni”.