NAPOLI – L’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Paolo Romano, ha approvato una delibera che, rispetto alla norma nazionale, restringe ulteriormente il divieto di attivare contratti di lavoro a vario titolo presso i Gruppi consiliari a parenti ed affini dei Consiglieri regionali entro il terzo grado. In questo modo è stata ripristinata e confermata la disciplina più restrittiva già precedentemente assunta e poi modificata ai fini dell’adeguamento alla norma nazionale.
Tale dispositivo riguarderà i comandi, i distacchi, gli incarichi, le consulenze, le collaborazioni presso tutti i Gruppi consiliari, in modo da evitare tout court ogni possibilità che un parente o un affine entro il terzo grado di un Consigliere regionale possa lavorare, avvantaggiandosi della parentela, a qualunque titolo presso l’istituzione consiliare. “Con questa delibera confermiamo e rafforziamo la scelta politica che questo Consiglio regionale, insieme con il governo regionale, ha fatto di essere in sintonia con la sensibilità dei cittadini e di prevenire e contrastare tutte quelle situazioni di privilegio e di ingiustizia delle quali la politica possa essere portatrice” – ha sottolineato il Presidente Romano, che ha aggiunto: “fin dall’inizio della Legislatura, questo Consiglio regionale, primo in Italia, ha dato prova, con atti concreti, di credere profondamente nella necessità e nella opportunità di tagliare i costi della politica e tutto ciò che possa essere ricondotto alla cosiddetta ‘casta’ , sposando la linea del rigore e della sobrietà, anche nella materia delle collaborazioni presso i Gruppi consiliari. E la delibera approvata oggi va in questa direzione e la rafforza”. In tale ottica, l’Ufficio di Presidenza ha anche deciso di scrivere una lettera a tutti i Presidenti dei Gruppi consiliari affinchè intraprendano un’iniziativa legislativa volta a disciplinare l’intera materia dei rapporti di lavoro con i Gruppi consiliari.