”Il sistema sanitario regionale campano è oramai arrivato al collasso. Anche quest’anno a partire da luglio migliaia di cittadini si sono visti rifiutare la possibilità di ottenere analisi e prestazioni da parte dei centri convenzioni per colpa dello sforamento dei tetti di spesa, e gli ospedali sono talmente ingolfati da rinviare per visite urgentissime addirittura all’inizio del 2016. Se a ciò sommiamo la soppressione di svariati punti nascita prevista dal decreto Balduzzi (oltre a qualche chiusura motivata da scelte economiche) e le decine di procedure di mobilità collettive avviate nei confronti di professionalità specifiche e difficilmente ricollocabili, aspetto da non sottovalutare in un’area travolta dalla crisi economica come la Campania, il quadro si fa definitivamente nero”. Lo sostengono, in una nota, Salvatore Vozza, coordinatore regionale Sinistra Ecologia Libertà Campania ed Arturo Scotto, capogruppo Sinistra Ecologia Libertà alla Camera dei Deputati. ”È intollerabile – aggiungono – che nella Regione in cui per la sanità si investe meno, in cui vi è il maggior numero di casi di corruzione ed in cui la popolazione versa nelle peggiori condizioni sanitarie, si debba assistere ad una così evidente negazione del diritto fondamentale alla salute senza che il Governo faccia alcunché per risolvere una situazione così grave. I ritardi nella nomina del nuovo Commissario alla sanità regionale sono solo l’ultimo e più eclatante simbolo del disinteresse con cui il Consiglio dei Ministri guarda alla Campania e, più in generale, al Mezzogiorno”. ”Per questi motivi – annunciano Vozza e Scotto – Sinistra Ecologia Libertà ha deciso di presentare un’interrogazione al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin per chiedere l’immediata convocazione di un tavolo di crisi nazionale che scongiuri i licenziamenti già avviati e la chiusura di strutture indispensabili a garantire il diritto alla salute, come già richiesto anche dalle organizzazioni sindacali, e la previsione di deroghe allo sforamento dei tetti di spesa per evitare che la popolazione della Campania si veda negato il diritto alla salute”.