Via libera alla legge per l’utilizzazione della cannabis a scopi terapeutici. Il Consiglio regionale della Campania ha, infatti, approvato all’unanimità la proposta di legge “Disposizioni organizzative per l’erogazione dei farmaci e dei preparati galenici di cannabinoidi per finalità terapeutiche nell’ambito del servizio sanitario regionale e promozione della ricerca e di azioni sperimentali prodromiche alla produzione da parte di soggetti autorizzati”. L’uso della cannabis – tenendo presenti le norme nazionali – è ammesso come trattamento sintomatico di supporto a quelli standard quando questi ultimi non hanno prodotto gli effetti desiderati nei casi di patologie tra cui sclerosi multipla, lesioni del midollo spinale, dolore cronico, effetti causati da chemioterapia, radioterapia e terapia per HIV. La proposta di legge prevede accordi con le Università per la titolazione dei principi attivi, l’istituzione di un Comitato tecnico scientifico al quale affidare i compiti della conoscenza dei vari impieghi ed effetti della cannabis. “La legge approvata allinea la Campania alle altre regioni”: Lello Topo del Pd, presidente della Commissione Sanità, parla così dell’approvazione della normativa sull’uso terapeutico della cannabis di cui è firmatario. E’ una legge, come spiega, “molto importante anche nell’ottica di riappropriarci della materia sanitaria e di uscire dal commissariamento della sanità”. La legge ha trovato d’accordo maggioranza e opposizioni. Il vicepresidente del Consiglio regionale, Ermanno Russo, ha evidenziato che la norma “va incontro alle richieste di pazienti affetti da malattie gravi che auspicano l’erogazione di questi farmaci. Da medico, da consigliere, sostengo che questa è una legge di civiltà”. Prima della votazione della legge, Tommaso Malerba, capogruppo del Movimento 5 Stelle, ha chiesto la verifica del numero legale, una richiesta a cui si sono affiancati anche consiglieri regionali di altri gruppi. “Purtroppo ha sottolineato Luciano Passariello (FdI) – devo constatare che su un argomento di questo genere non ci sia la maggioranza presente in Aula”. “Ho fortemente sostenuto questa proposta di legge – ha detto il capogruppo di Campania Libera, Francesco Emilio Borrelli – perché è di interesse collettivo ed è richiesta da associazioni di malati e di medici e che troppo spesso incontra un pregiudizio perché si associa alla legalizzazione della cannabis, per la quale sono favorevole”. Vincenzo Viglione del Movimento 5 Stelle, ha evidenziato che il Movimento ha “cercato di offrire un contributo al miglioramento del testo recependo osservazioni da parte degli esperti di categoria e mettendo ordine in quanto previsto per la somministrazione dei farmaci. Non ci convince del tutto la distribuzione dei ruoli per quanto riguarda le prescrizioni, ma questo provvedimento può segnare un punto di svolta nella politica sanitaria”. “Con questa legge, la Campania apre la strada alla speranza di tante persone affette da malattie gravi e sottrae questa materia all’illegalità e al dominio delle case farmaceutiche – ha aggiunto la consigliera Flora Beneduce (FI) – nel lavoro di commissione abbiamo potuto contribuire ad arricchire il testo attraverso le proposte delle associazioni”. “E’ un provvedimento lodevole – ha concluso Alfonso Longobardi (De Luca Presidente in Rete) – che ci rende vicini alle persone affette da gravi malattie e, quindi, ai soggetti più deboli”.