Ospite a Napoli della fondazione Sudd, Nichi Vendola ha avuto parole di elogio per il padrone di casa, Antonio Bassolino: ”Antonio e’ stato oggetto di una lapidazione ingiusta. E penso di poterlo dire io che lo dicevo anche nel momento della sventura”. ”Lui e La Pira – ha proseguito Vendola – sono stati i sindaci piu’ significativi della storia d’Italia. Ricordo che durante il suo primo mandato venivamo a Napoli in pellegrinaggio per respirare l’aria del cambiamento”. Parole ricambiate da Bassolino: ”Vendola ha fatto uno sforzo enorme in questi anni – ha detto – per tenere in vita la parola sinistra in questo Paese, anche quando rischiava di scomparire”.

”Ai miei l’ho detto: dobbiamo fare i conti con Matteo Renzi, a costo di far sembrare il mio un endorsement, cosa che non è”. Ha aggiunto Vendola parlando del nuovo premier. ”Lui – ha detto a Napoli il leader di Sel partecipando a un incontro promosso dalla fondazione Sudd di Antonio Bassolino – aveva delle ragioni per chiudere una storia ripetitiva e sempre piu’ incomprensibile ai vertici del partito. E ha tante altre ragioni dalla sua. Il punto è capire se Matteo Renzi sia una speranza per la sinistra o sia un punto di intersezione tra una sinistra che ha bisogno di esorcizzare l’idea della sconfitta e dall’altra la berlusconizzazione della società italiana. C’e’ una cosa che mi colpisce di lui ed è l’uso del corpo, la mimica con cui tende a impersonare lui stesso il cambiamento, e questo è una forma di berlusconismo”. ”Lui mi colpisce – ha proseguito Vendola nella sua analisi – perché ha messo al centro il tema del cambiamento con una forza che a lungo è mancata alla sinistra. Nessuno ci considerava piu’ come forza di cambiamento: Renzi ha rotto la sindrome dell’afasia della sinistra e questo mi piace di lui: non sono un gufo come dice lui di me, ma non appartengo neanche al partito del tanto peggio tanto meglio. Mi è piaciuta l’idea di tassare le rendite – ha aggiunto – e spero sempre che si possa arrivare a una tassazione patrimoniale, mentre va malissimo sulla riforma del lavoro che è portatrice di menzogne ed è il completamento della riforma Fornero. Qui ha fatto un passo indietro dopo averne fatto uno avanti. Cosi’ come non va bene sulla legge elettorale orfana della questione di genere”. ”In ogni caso anche se dovesse fare tutto bene – ha concluso Vendola – penso che non ci salverà perché non è l’uomo della Provvidenza e anche i migliori non sono la risposta per la società dei peggiori”.

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