O Alfonso Oliva è perseguitato dalla nuvoletta di Fantozzi, allora piove sul bagnato, oppure, per usare uno slogan a lui caro, è un dilettante allo sbaraglio. Tertium non datur. Finora dove ha messo mano il vicesindaco si registrano disastri in continuazione, talmente clamorosi da indurre tutti a pensare che l’attività di governo non fa per lui. Volendo essere buoni ed escludendo la malafede, da verificare in altre sedi, si può soltanto constatare che l’esponente della giunta di Franco Matacena è il migliore al mondo a distruggere e il meno capace a costruire. Una sorta di re Mida all’incontrario. L’emblema della disfatta amministrativa di Oliva è l’organizzazione, in qualità di assessore ai Grandi Eventi, del Natale ad Aversa. Non si contano più strafalcioni e gravi errori, alcuni dei quali aprono fondati dubbi sulla legittimità di alcuni atti in fase di attuazione. La prima gigantesca défaillance riguarda le luminarie. Il 28 novembre la giunta impegna 32mila euro, ripartiti equamente, per due iniziative: il “Capodanno in piazza” e le “Luci di Natale”. Nella delibera sono indicati i seguenti luoghi da illuminare: piazza Giovanni XXIII, piazza della Concordia, via Saporito all’altezza del Rione UNRRA CASAS, Strada l San Lorenzo, Viale Europa all’altezza del Rione INA CASA, via Roma a partire dal civico n. 2, Piazza Vittorio Emanuel, via Garibaldi, via Cavour, via Diaz, piazza Municipio, piazza Don Diana, piazza Principe Amedeo, via Sanfelice, via Vittorio Emanuele, via Seggio, via Belvedere, Rotonda in via Gramsci, piazza Mazzini, via Raffaello, via Di Jasi, piazza Marconi e parco Pozzi, Piazza Magenta e Viale Olimpico (link in basso).

Ad oggi le uniche luci accese in queste strade e piazze sono quelle delle abitazioni e dei pali dell’illuminazione. Per luminarie forse Oliva intendeva questo. In un passo della delibera, che riportiamo testualmente, si legge: “Fare proprio quanto riportato in premessa, prevedere l’installazione di luminarie per le strade della città, per creare un’atmosfera di festa, di accoglienza e di calore, rendendo la città di Aversa maggiormente attrattiva”. Appare evidente che “fare proprio quanto riportato in premessa” significa illuminare le strade elencante nel provvedimento di giunta. A conferma di ciò nella delibera c’è uno specifico riferimento “all’installazione di luminarie per le strade della città”. Se le luminarie non sono state istallate che fine hanno fatto i 16mila euro stanziati dall’esecutivo? Tramite una determina adottata il 9 dicembre dal responsabile del settore Giovanni Gangi, l’intero importo è stato speso per addobbare soltanto l’Arco dell’Annunziata (link in basso).

A parte che la somma ad occhio sembra eccessiva, ma su questo giudicheranno i cittadini, appare evidente che la delibera di giunta, che includeva l’illuminazione delle strade sopraelencate, non sia stata recepita nel suo complesso, né interamente attuata. Al momento in cui scriviamo, sull’albo pretorio non vi è traccia di un successivo atto dell’esecutivo con un diverso indirizzo, né risulta l’annullamento della delibera n. 32 approvata il 28 novembre. Allora non si comprende perché il dirigente Gangi, pur rifacendosi a tale atto deliberativo, abbia proceduto all’affidamento diretto del servizio alla ditta ArteluxArmonioso per un importo totale di 15.860 euro, nonostante che l’impresa abbia presentato un progetto per addobbare soltanto l’Arco dell’Annunziata. È vero che la ArteluxArmonioso è stata l’unica ditta a presentare preventivi-offerte, ma il punto nero della determina non è l’appalto diretto, bensì la decisione di destinare l’intera somma stanziata dalla giunta per abbellire solamente Porta Napoli, in contrasto con l’indirizzo dell’esecutivo che aveva previsto le luminarie in molti altri luoghi della città. Il dirigente Gangi infatti determina, riportiamo fedelmente, di “Confermare la prenotazione assunta a seguito di Delibera di Giunta n. 32 del 28/11/2024 e conseguentemente impegnare la spesa di € 15.860,00, IVA compresa. sul cap. 1046/5 del Bilancio in corso”. Ma, repetita iuvant, l’esecutivo ha deliberato, impegnando tale somma, “l’installazione di luminarie per le strade della città”. Ci sono tutti gli elementi per l’annullamento in autotutela della determina. Ci rimettiamo alla valutazione del segretario generale del comune, dottoressa Emanuele De Chiara, garanzia di trasparenza e legalità, per eventuali provvedimenti consequenziali.

Torniamo all’Arco dell’Annunziata. Non è escluso che anche le uniche luminarie in città finiscano al centro di un “caso”. La Soprintendenza dei Beni culturali di Caserta ha inviato una nota al comune per chiedere, così sembra, la rimozione degli addobbi su un monumento sottoposto a vincolo. Quando ha letto la missiva il sindaco Matacena è diventato bianco come la cera. E avrà pensato: vuoi vedere che Oliva ha fatto un altro guaio”. In queste ore l’ente sta approntando una risposta alla Soprintendenza. L’orientamento degli uffici comunali è che le luminarie non possono essere considerate alla stessa stregua di un intervento di modifica o di deturpazione dell’Arco. Ma è tutto da dimostrare. Come sono state fissate le luci? Le luminarie sono state inchiodate alla struttura? Non solo. Se è intervenuta la Soprintendenza vuol dire che non c’è stata alcuna interlocuzione tra il comune e l’ente ministeriale. Mai visto prima. Se fosse così un’ultima domanda nasce spontanea: ma l’assessore Alfonso Oliva ci è o ci fa?

Mario De Michele

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