Tiziana Dirasco e Imma Liguori

Ha lasciato strascichi, e non poteva essere che così, il colpo di mano di Antonino Santillo. La cacciata all’opposizione, a mo’ di imperatore romano, dei consiglieri Raffaele Lampano, Giovanna Migliore, Imma Liguori e Tiziana Dirasco ha scatenato la ferma reazione di quest’ultime, firmatarie di un durissimo documento. “Abbiamo appreso con imbarazzo la scelta unilaterale del quasi Sindaco Santillo di determinare gli assetti del consiglio comunale, rendendosi giudice unico e indiscusso, depositario dell’unica verità (la sua), e dominatore assoluto di Orta di Atella che, in barba alla democrazia, ridisegna a suo piacimento il Consiglio. Ma è nostro compito spiegare ai cittadini e ai nostri elettori, che hanno dato fiducia alla proposta politica che rappresentiamo, che si tratta solo dell’ennesima crisi isterica di un quasi sindaco in balìa della sua incapacità ed incompetenza politico-amministrativa. Dal primo giorno – scrivono Migliore, Liguori e Dirasco – abbiamo sempre chiesto al quasi Sindaco, di condividere le scelte politiche che riguardassero il futuro della città con i consiglieri comunali e le parti politiche che hanno contribuito alla sua nomina e non elezione, in quanto era l’unico “quasi candidato” alle scorse elezioni. Un po’ come quando Caligola, nominò senatore il proprio cavallo. Ebbene, Santillo, contrariamente a quanto avevamo pattuito fin dal momento della composizione delle liste, ha sempre agito in totale autonomia per qualsiasi scelta amministrativa o politica che riguardasse la maggioranza consiliare; o meglio, quasi autonomia: “telecomando permettendo!”. Sfidiamo qualsiasi consigliere comunale, a smentirci”.

Giovanna Migliore

LA MINACCIA DELLE DIMISSIONI SULLA CUC DI NOLA – Migliore, Liguori e Dirasco gettano ombre sulla “imposizione” di Santillo di aderire alla Centrale unica di committenza di Nola. “È emblematico caso della CUC di Nola, dove minacciò le dimissioni (una delle tante) se non fosse stato approvato lo schema di convenzione con quella stazione appaltante. Primo caso in Europa, che un Sindaco, lega la sua permanenza al Comune, per una stazione che appalta milioni di euro per opere pubbliche, ci siamo sempre chiesti il perché e continuiamo a chiedercelo”. Le consiglieri comunali, spedite dal primo cittadino nei banchi della minoranza, elencano una serie di problemi non risolti dalla giunta Santillo. “Abbiamo chiesto di spiegarci le ragioni per le quali i lavori di rifacimento del manto stradale, finanziati grazie alla terna commissariale (questa amministrazione non ha nessun merito), a distanza di quasi un anno dall’appalto, faccia fatica a decollare. Orta di Atella, ha una rete viaria che definirla da terzo mondo è poco. Dovrebbe essere la priorità delle priorità, in quanto innumerevoli strade presentano voragini, pericolose per l’incolumità dei pedoni e degli automobilisti ma per il quasi Sindaco, è più importante inviare “pizzini” a testate giornalistiche per modellare ad uso e consumo una propria maggioranza consiliare (almeno crede), che gli lasci mani libere, nel continuare nel suo immobilismo amministrativo, retribuito lautamente da tutti i cittadini ortesi e continuare in un controverso “mutuo” soccorso. Una gestione dell’interesse pubblico claudicante e, per certi versi, priva di una qualsiasi visione su come affrontarli. Nuovo cimitero comunale, la chiusura del Palazzetto dello Sport, il tema delle scuole che rischiano il ritorno dei doppi turni per mancanza di programmazione sui lavori, via Migliaccio ancora chiusa, con i residenti lasciati al proprio destino, sono la cartina da tornasole, di un quasi Sindaco che mostra lacune enormi sulla capacità di affrontare la complessità di gestione di una città come Orta di Atella”.

BILANCIO RIEQUILIBRATO, MANCA UNA VISIONE DELLA CITTÀ – Le firmatarie del documento al vetriolo spiegano le ragioni dell’astensione in assise sull’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato. “Ci siamo astenuti sull’ipotesi di bilancio, per un motivo molto semplice, non si può approvare un bilancio, che è lo strumento di programmazione politica per eccellenza, senza aver partecipato in alcun modo alla sua formazione, ovvero, senza una reale visione programmatica e senza che vi sia stato un confronto serrato con tutte le sensibilità politiche del territorio, indipendentemente dal fatto che siano rappresentate in consiglio comunale. Orta ha bisogno del contributo di tutti. Un bilancio approvato in giunta dal Sindaco dimissionario, nella più totale segretezza. Anche qui, invitiamo tutti i consiglieri comunali a smentirci. Comprendiamo, – sottolineano Migliore, Liguori e Dirasco – cari colleghi consiglieri, il senso di responsabilità che avete dimostrato, ma come espressione del popolo, la volontà del consiglio comunale non può essere calpestata continuamente dall’assenza di dialogo su scelte che vanno ad impattare sulla vita della nostra comunità. Un bilancio che conferma le tasse salate con aliquote massime, senza prevedere alcun servizio alla cittadinanza. Assenza di misure per contrastare i disagi sociali (pacchi alimentari), iniziative per mitigare il costo della refezione scolastica, un bilancio tecnico senza un’anima politica!”.

Antonino Santillo

PIANTA ORGANICA DELIBERATA SENZA TRASPARENZA – Nel mirino delle tre esponenti dell’opposizione finisce anche la deliberazione sulla pianta organica, provvedimento assunto, a loro dire, senza trasparenza. “Per non parlare della delibera di giunta per la pianta organica futura dell’ente locale, scelte fatte nelle “segrete stanze”, dove i consiglieri comunali non ne erano a conoscenza. Delibera approvata, anche quella da Sindaco dimissionario, che impegna il Comune in scelte sul futuro, senza alcuna condivisione. Speriamo almeno, che bandirà concorsi per assumere e dare occasione di lavoro a tanti professionisti ortesi, evitando convenzioni con graduatorie con altri comuni, che vieterebbe ai tanti giovani atellani, di poter ambire ad un posto di lavoro”. I tre consiglieri comunali rinfacciano alla fascia tricolore l’incoerenza politica e amministrativa. “Eppure il quasi Sindaco Antonino Santillo, dovrebbe farsi una chiacchierata con il consigliere Antonino Santillo che gli ricorderebbe che nelle precedenti amministrazioni, tra appoggi esterni continui, consigli comunali saltati in accordo con l’allora opposizione, e coliche addominali varie, mai aveva paventato l’ipotesi di passare in minoranza e la sua abilità più grande è sempre stata quella di munirsi di una penna, per rendersi protagonista della defenestrazione dei sindaci Gaudino e Mozzillo. Da quale pulpito, il Sindaco Santillo pone questioni di lealtà e di fiducia? Ha la memoria del pesciolino rosso o è indecentemente incoerente?”.

IL GOLPE DI SANTILLO AL VAGLIO DEL PREFETTO – Poi l’annuncio delle mosse future, incluso il coinvolgimento del prefetto e l’attestato di solidarietà a Lampano. “Noi – affermano Migliore, Liguori e Dirasco – continueremo a fare il nostro lavoro di consiglieri comunali, sarà nostro compito nei prossimi giorni, chiedere consigli comunali monotematici su argomenti di interesse pubblico: nuovo cimitero comunale, questione lavori scuola, apertura del palazzetto dello sport e soprattutto quando partiranno i lavori finanziati dal PNRR di 5 milioni di euro, ottenuto grazie all’impegno dei commissari straordinari. Presenteremo diverse mozioni, la sede da destinare agli anziani in via Stanzione, il forum giovanile, l’istituzione di una commissione ad hoc per contrastare l’evasione delle tasse (ad oggi oltre il 70%), programmi per contrastare l’inefficienza della raccolta differenziata che, ad oggi è ai minimi termini, sulla volontà di questa Giunta di utilizzare quasi in milioni di euro di fondi regionali per la realizzazione di un asilo nido, per conoscere il cronoprogramma dei lavori al parco giochi, bocciodromo, campo da tennis (altre opere dei commissari straordinari). Sarà nostra premura, inviare una nota al pregiatissimo sig. Prefetto di Caserta, per informarlo delle prevaricazioni istituzionali del Sindaco, che sospendono le garanzie costituzionali, mettendo a tacere il dissenso con la cacciata di consiglieri in minoranza, in modo autoreferenziale, rappresenta per noi, una minaccia alla democrazia ed al senso critico fondamentali per un corretto funzionamento del civico consesso. Noi chiaramente non ci faremo intimidire! Esprimiamo solidarietà al consigliere comunale Lampano, strumentalizzato nella vicenda delle finte dimissioni del quasi sindaco, e, soprattutto vittima di giochi di palazzo di un quasi primo cittadino che, oramai prevarica ogni forma di dinamica istituzionale, “telecomando permettendo”.

Antonino Santillo e Gianfranco Piccirillo

OPPOSIZIONE DURA E PURA, SFIDA A MASSARO E PICCIRILLO – Infine la “dichiarazione di guerra”: l’opposizione sarà intransigente. “Ricordiamo al quasi Sindaco, che con le sue (?) mosse ha mortificato il voto espresso dai cittadini per i soli interessi di bottega a conduzione familiare, che vigileremo su ogni atto come abbiamo sempre fatto per la tutela del buon andamento dell’amministrazione comunale, continuando, noi, ad agire nel perimetro della legalità. D’ora in poi saremo voce di qualsiasi cittadino, o di associazioni e movimenti, che intendano proporre temi in consiglio comunale, costruire una valida alternativa credibile al fallimento politico/amministrativo del quasi Sindaco. È nostro interesse costruire un futuro alla nostra città in termini di servizi ed opere pubbliche, di competenza e capacità politica ed amministrativa, evitando nomine funzionali al singolo e non alla collettività”. Santillo è avvisato. Piccirillo pure, Massaro anche. Tre femmine contro tre maschi. Chi vincerà? Beh, l’esito è scontato: le donne sono superiori agli uomini in tutto. Figurarsi nel caso di Santillo, Piccirillo e Massaro che non sono dei giganti, soprattutto sul piano amministrativo e della trasparenza. Che le ostilità abbiano inizio.

Mario De Michele

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