Un pasticciaccio contabile che potrebbe costare alle già disastrate casse comunali circa 4 milioni di euro. I contorni e i numeri della vicenda non sono ancora ben definiti. Ma si tratta di un gravissimo caso di sciatteria amministrativa che farà brindare gli evasori e sarà l’ennesima beffa per i cittadini di Orta di Atella che invece pagano regolarmente le tasse. Da quanto si apprende il Comune non ha riscosso nei termini di legge il ruolo dei tributi per l’anno 2018. In gioco ci sarebbero 2,5 milioni di euro per la Tari, 500mila euro per la Tasi e oltre un milione per l’Imu. Un danno erariale stratosferico. Riavvolgiamo il nastro. Nel mirino c’è il ruolo 2018. Scadenza fissata in un primo momento al 31 dicembre 2023. Poi arriva la proroga al 28 marzo di quest’anno per il Covid. Ma le cartelle non sono partite. Dunque è scattata la prescrizione. Ballano circa 4 milioni di tributi non riscossi tra Tari, Tasi e Imu. Chi ha dimenticato di inviare all’Agenzia delle Entrate la riscossione delle tasse comunali del 2018? Bella domanda. Quando è venuto a galla il problema contabile è partito lo scaricabarile. L’indice è stato puntato contro la funzionaria Maria Marsilio. Ma la responsabile del settore Economico-finanziario ha gettato la palla nel campo dell’Organismo straordinario di liquidazione che gestisce fino al 31 dicembre 2022 il dissesto di 32 milioni dichiarato dall’amministrazione di Antonino Santillo. Chi è il colpevole? Lo sapremo presto. Chi ha sbagliato la pagherà a caro prezzo. La Corte dei Conti invierà una richiesta di risarcimento milionaria per danno erariale. Cosa implica la mancata riscossione per le casse comunali? Se le cartelle fossero partite in tempo le somme sarebbero state incassate direttamente dall’Ente che avrebbe introitato 4 milioni di tributi in più. Ora la somma non riscossa confluirà nella gestione straordinaria dell’Osl che dovrà accendere un mutuo di pari importo per recuperarla. Il debito comunale salirà ulteriormente e peserà di più sulle spalle dei cittadini, in particolare su quelli che pagano le tasse. L’amministrazione comunale potrebbe tirare un colpo gobbo ai contribuenti inviando le cartelle relative al 2018 nonostante siano prescritte. Ma la cura sarebbe peggiore del male. I cittadini farebbero ricorso. E l’ente locale si ritroverebbe a pagare anche le spese legati per una battaglia giudiziaria persa in partenza. Altro danno erariale. Le ripercussioni negative non finiscono qua. Sarà necessario ricalibrare l’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato che contiene entrate (i tributi del 2018) mai riscossi e non più esigibili. Una grana che si aggiunge alle 43 pagine di prescrizioni inviate dal Ministero dell’Interno. E un altro elemento di disturbo per i consiglieri comunali che a breve dovranno approvare di nuovo il documento contabile. Nel frattempo si dovrà fare chiarezza sui responsabili di un disastro finanziario tragicomico. Un Comune in dissesto che fa prescrivere la riscossione dei tributi per un intero anno non si è mai visto sulla faccia della Terra. Ma Orta di Atella fa storia a sé. È un unicum nella Via Lattea.
Mario De Michele