Sembra fatto su misura per Francesco Piccirillo il motto “predica bene e razzola male”. Il dirigente del Pd brandisce il vessillo della legalità contro l’abusivismo edilizio e al contempo viveva e vive tuttora in un fabbricato con gravi difformità urbanistiche. Lo abbiamo scoperto leggendo la relazione di consulenza tecnica redatta dall’architetto Angela Strazzella, incaricata dal giudice Margherita Lojodice del Tribunale Napoli Nord, terza sezione civile esecuzioni immobiliari. L’abitazione dell’esponente dem, sita in via Carosone 5 ad Orta di Atella, è finita all’asta in seguito al pignoramento avviato dalla Banca Popolare di Bari. Prezzo di partenza 51.500 euro, offerta minima di 38.625, termine ultimo per partecipare il prossimo 21 marzo. Come mai un prezzo così basso visto che si tratta di un appartamento di circa 150 mq con annesso box auto? Presto detto. Il fabbricato in cui è ubicato l’immobile è stato raggiunto da un’ordinanza di demolizione (la n. 15 del 29.09.2012) in quanto realizzato in totale difformità da quello riportato nei grafici allegati al permesso di costruire n. 29 del 03.03.2003. Nella relazione tecnica si legge che “in sostituzione del previsto piano terra, ad uso porticato e posti auto coperti sono stati realizzati n. 4 appartamenti al piano rialzato (n. 2 al blocco A e n. 2 al blocco B) con innalzamento della quota di calpestio di circa 80 cm; in sostituzione dei quattro sottotetti non abitabili al 3° piano sono stati realizzati quattro sottotetti abitabili (2 al blocco A e 2 al blocco B)”.
Non solo. Le due scale aperte sono state chiuse e le tompagnature perimetrali risultano eseguite con una sagoma diversa rispetto a quella approvata. “In termini di parametri urbanistici – recita un passo della relazione – tali difformità hanno comportato aumenti plano-volumetrici. Inoltre non è stata rispettata la distanza in progetto tra i due fabbricati (blocco A e blocco B) né è stata rispettata la distanza tra il fabbricato del blocco B e il confine verso est”. L’architetto Strazzella precisa che “dalla certificazione rilasciata dall’ufficio competente non risultano presenti agli atti altri titoli autorizzativi, oltre la concessione di cui sopra”. Diamo un’occhiata alle date. Nel 2003, quando viene rilasciata la concessione edilizia, Piccirillo è assessore esterno, nominato dall’allora sindaco Angelo Brancaccio. A quei tempi è un imprenditore che sguazza nelle colate di cemento del sacco della città. Alla metà degli anni 2000 fonda con Andrea Villano, eletto primo cittadino nel 2018, la F.A.G.G. Costruzioni. Uno degli affari milionari della società è quello di via San Nicola. Otto appartamenti, in parte realizzati su uno standard urbanistico destinato a centro sociale per anziani. Nel 2010 Piccirillo è il più votato della lista vincente alle comunali guidata ovviamente da Brancaccio. Poco dopo viene nominato, su indicazione del grande capo, presidente della società Acquedotti. Alla fine del 2011 si consuma la rottura con il suo padre putativo con contestuale passaggio nel Pd. A quel punto Piccirillo indossa il vestito del legalitario duro e puro. Nel frattempo il fabbricato dove vive viene colpito nel 2012 da un’ordinanza di demolizione. Ma lui, come se nulla fosse, continua a sbandierare il vessillo dell’onestà. Nell’incartamento del pignoramento non vi è traccia di ricorsi al Tar o al Consiglio di Stato. L’abbattimento del palazzo di via Carosone è quindi definitivo? Poco male per Piccirillo. Indebitato fino al collo ha fatto finire all’asta la sua abitazione. Alle ultime comunali ha contribuito a costituire il fronte progressista a sostegno del sindaco Vincenzo Gaudino. Assieme a Mario Vozza e Espedito Ziello si è riempito la bocca di moralità. Niente di strano. Piccirillo è fatto così. Predica bene e razzola male.
Mario De Michele