Da un lato 10 consiglieri comunali della nuova maggioranza “impegnati” a chiedere la modifica dello statuto per la spartizione di deleghe di studio e analisi completamente inutili perché sono prerogative che la legge già conferisce ai componenti dell’assise (clicca qui). Dall’altro i membri della giunta che hanno trascorso l’ultimo mese e mezzo a girarsi i pollici. Non cambia il quadro politico-amministrativo di Orta di Atella. Regna l’immobilismo e l’incapacità di imprimere una svolta. Manca una “visione” della città, con il sindaco Antonino Santillo assorbito dalla lettura della posta in entrata al comune e con assessori per nulla all’altezza del loro compito o peggio interessati esclusivamente a curare, peraltro malissimo, il proprio orticello. Se a ciò aggiungiamo una classe dirigente, o pseudo tale, totalmente votata a fare sempre e soltanto i propri interessi il mix diventa esplosivo, come dimostra l’assenza di risultati ottenuti dalla squadra di governo nei primi 20 mesi di amministrazione. Un fallimento catastrofico di cui, sia chiaro, lo diciamo a scanso di equivoci, sono stati responsabili anche Orta al Centro e gli ex assessori Andrea Villano e Florentia Lamberti. Ma è altrettanto cristallino che da quando il gruppo politico-consiliare dell’ex sindaco Andrea Villano è stato fatto fuori ed è passato all’opposizione non è cambiato un bel nulla.
Dopo 45 giorni dalla nascita della “nuova” maggioranza l’esecutivo è ancora monco di due componenti. Santillo e company non hanno trovato la quadra. E l’azione gestionale, già decisamente claudicante, si è quasi del tutto fermata. La paralisi è attestata dagli atti pubblicati sull’albo pretorio del comune al momento in cui scriviamo (foto in basso). In un mese e mezzo la giunta non ha prodotto deliberazioni. Come se l’ente locale fosse privo di una guida politico-amministrativa. Da metà gennaio ad oggi gli unici provvedimenti adottati dalla giunta riguardano questioni attinenti all’organizzazione degli uffici comunali. Appena tre delibere, zero progettualità e nessuna misura per il rilancio del tessuto sociale, economico e culturale del territorio. Gli unici atti di rilievo programmatico sono stati adottati il 27 gennaio dal consiglio comunale, quello sugli strumenti contabili. Eppure oggi ci dovrebbe essere una maggioranza meno consistente ma più coesa, almeno così è stato detto in tutte le sedi. Se prima si potevano addossare capziosamente le colpe sulla presunta riottosità di Fare Democratico per Orta Verde, di Svolta Civica e di Orta al Centro, passati tra i banchi della minoranza, ora Santillo e i suoi sostenitori non hanno più scuse da accampare. L’assetto consiliare è stato oggetto di una rivoluzione. Alcune teste sono cadute, qualche rompiscatole è stato espulso, le voci critiche messe alla porta.
Quando inizia la fase 2? Quanto altro tempo sarà gettato al vento? Quanto dovranno attendere i cittadini per toccare con mano la risoluzione dei problemi più urgenti? Il totale immobilismo degli ultimi 45 giorni conferma che la “nuova” maggioranza è frutto di manovre di Palazzo, di giochi di potere. In realtà, nonostante vuoti e ridicoli proclami, il vero obiettivo a breve termine è la spartizione delle poltrone, quello a medio termine è la spartizione di progetti redditizi, e quello a lungo termine non c’è, perché con questa impostazione ineluttabilmente si naviga a vista. Nella messianica attesa che la giunta produca almeno il minimo sindacale si spera che il sindaco e gli assessori rinuncino all’indennità di carica. Negli ultimi due mesi hanno scaldato la sedia. Intascare lo stipendio, per un totale di quasi 17mila euro, sarebbe un furto legalizzato. Come ci ricordano loro stessi ad ogni piè sospinto il comune è in dissesto. Mica lo dimenticheranno proprio quando si tratta delle indennità di carica?
Mario De Michele
GLI ATTI DELIBERATIVI SULL’ALBO PRETORIO


