“L’invidia è l’ulcera dell’anima”. Se Giusy Amabile avesse fatto buone letture potrebbe essere liquidata con Socrate. Ahilei, la candidata di Città Invisibile alle ultime comunali, sesta della lista con ben 134 voti, trascorre su Facebook gran parte del suo prezioso tempo. Chi di Fb colpisce di Fb perisce. Amministra il gruppo “Tutti per Orta”. La sua più grande impresa. Quando la realtà è grama sempre meglio vivere nel virtuale. Essere troppo social significa essere poco real. Si perde di vista ciò che si è e ciò che si vale. E soprattutto si è in preda di pericolose fuoriuscite di bile quando altri, invece di utilizzare Fb per mettere in scena il festival della stupidità, usano i social network per iniziative lodevoli come nel caso di Pasquale Soprano, fondatore del gruppo “Le sentinelle del territorio”. Wilhelm Busch: “Il guadagno altrui viene quasi sempre percepito come una perdita propria”. Amabile, purtroppo per lei, non conosce nemmeno l’artista tedesco. Da qui il suo livore nei confronti di Soprano. Che assieme a pochi amici e in compagnia del suo inseparabile cane Pablo ha ideato il gruppo “Le sentinelle del territorio”. In un anno e mezzo la campagna di sensibilizzazione per la rinascita della città ha sortito risultati eccellenti.
Incontri con il commissario prefettizio, segnalazioni sui problemi locali, legati soprattutto alla vivibilità. “Tutti per Orta”, invece, è un ricettacolo di amenità con il comun denominatore dell’inutilità. Mica è colpa di Pasquale Soprano! C’è chi utilizza i social con intelligenza e chi per sfogare le frustrazioni personali, figlie di una vita priva di traguardi tagliati. Così vanno le cose: c’è chi ha dato un senso alla propria vita e chi vive nel nonsenso. Andreoli direbbe: “L’invidioso non ha un “Io” forte, ben strutturato, ma si appoggia sempre a un “Io” gregario”. Chi sta nel gregge, nel mondo reale cerca di riscattarsi nel mondo virtuale. Questione di scelte e di (in)capacità. C’è chi è apprezzato per doti e qualità. E chi purtroppo è amabile solo per Arturo Vislino. C’è chi percorre le strade del centro, alla luce del sole, e chi ama infrattarsi in auto, di nascosto, nelle campagne della periferia (video docet). È quesitone di scelte. Baudelaire: “La vita è un ospedale in cui ciascun paziente è posseduto dal desiderio di cambiare letto”.