Si vedono i primi frutti avvelenati della politica “dell’uno vale uno” o del “si salvi chi può” perseguita in modo sciagurato dal sindaco Antonino Santillo. Il sistematico scavalcamento delle forze politiche, messe ai margini dell’azione amministrativa, ha fomentato, com’era prevedibile, la corsa dei singoli consiglieri per un posto al sole. In questo solco sembra inserirsi l’iniziativa di Raffaele Lampano. Il capogruppo di Orta al Centro ha protocollato il 18 gennaio due richieste di chiarimenti, con relativa documentazione, su provvedimenti riguardanti i settori Politiche sociali e Lavori pubblici. I documenti, chiaramente rientranti nell’azione di sindacato ispettivo, sono stati inviati ai rispettivi responsabili dei due comparti, al primo cittadino e al segretario comunale nella sua veste di responsabile dell’Anticorruzione. Partiamo dalle Politiche sociali. Oltre alla rendicontazione delle attività socio-educative svolte a favore dei minori come da determina n. 87 del 27/12/2023 del settore servizi sociali e culturali, Lampano vuole sapere “quali criteri sono stati adottati per la scelta delle associazioni facente parte del cartellone Natalizio 2023 e se tale settore ha provveduto ad indagini di mercato come contemplato dalle normi vigenti”. Richiesto anche “l’elenco degli sponsor e le relative rendicontazioni delle associazioni che hanno partecipato al progetto Natalizio 2023”. In questo caso nel mirino dell’esponente di Orta al Centro è finito l’assessore Pasquale Pellino di Coraggio. Appare evidente che Lampano abbia molti dubbi sulla legittimità degli atti adottati nell’espletamento del progetto “incriminato”. Sotto il profilo politico ancora più dirompente il chiarimento chiesto al settore Lavori pubblici. L’assessore al ramo è Andrea Villano, con delega di vicesindaco, indicato nell’esecutivo proprio da Orta al Centro. In questo caso Lampano chiede la seguente documentazione: elenco dei lavori finanziati e appaltati facendo data dal 01/06/2023 a oggi; elenco dei professionisti incaricati ai lavori appaltati e non facendo data dal 01/06/2023 a oggi; elenco dei progetti cantierabili e da appaltare. Il capogruppo di Orta al Centro chiede inoltre di “sapere perché alcuni lavori pubblici già appaltati non sono ancora iniziati e quali sono le motivazioni per cui le figure professionali da incaricare non sono stati nominati dall’ufficio LL.PP”. Prima di una valutazione politico-amministrativa ci consentiamo una battuta che capiranno gli addetti ai lavori: Lampano, in ottimi rapporti con Salvatore Del Prete “Magò”, a sua volta legato al presidente del consiglio Giuseppe Massaro, vuole un “collaudo” che costerà caro alla maggioranza. Non si accontenterà di un chiarimento di poco prezzo politico. In termini tecnico-numerici il rapporto 60mila a 8mila, per fare un esempio, sarà rifiutato. Serve pari dignità: 30mila a 30mila. Fifty-Fifty. Parliamo ora delle inevitabili ripercussioni dello strappo di Lampano. Prima riflessione: si tratta del capogruppo di Orta al Centro. Una bella grana per l’ex sindaco Andrea Villano. Ma l’aspetto più grave è di ordine amministrativo. Un consigliere di maggioranza, prima di mettere in dubbio sul piano della legittimità i provvedimenti dei colleghi di coalizione, dovrebbe annunciare il suo passaggio all’opposizione. Il sindacato ispettivo infatti è prerogativa spettante in particolare alla minoranza, che ha il diritto di espletare l’azione di controllo e vigilanza sulla squadra di governo. Lampano non si fida né del sindaco, né della giunta. E lo mette per iscritto. Se nemmeno ora si apre una crisi nella maggioranza significa, come direbbe il Bardo, che c’è del marcio in Danimarca. Nel contempo l’ex fascia tricolore Villano ha l’obbligo di accompagnare Lampano fuori del gruppo Orta al Centro e di far nominare ad horas un altro capogruppo. Quello che è accaduto è grave, gravissimo: il timoniere consiliare di Orta al Centro adombra sospetti sull’operato dell’assessore ai Lavori pubblici che è espressione del gruppo da lui stesso capeggiato. Siamo ben oltre la fantapolitica. C’è molto da collaudare… Anche il gruppo Coraggio ha il dovere di aprire un serrato confronto in maggioranza. L’azione di uno dei suoi assessori, Pasquale Pellino, è messa in discussione sul terreno della legittimità. Mica può passare tutto in cavalleria? Sulla legalità non si transige. A fare la prima mossa dovrebbe essere Santillo. Il sindaco non può ingoiare un rospo così grande. L’iniziativa di Lampano equivale a due esposti alla magistratura. Può un consigliere continuare a far parte della compagine di governo pur lanciando ombre sull’operato dell’amministrazione comunale? Se Lampano resterà in maggioranza sorgerà il dubbio che per convenienza si vuole mettere la polvere sotto il tappeto. L’immagine di Santillo e company si sporcherà. Per sempre. E tutti saranno colpevoli.