Antonino Santillo si conferma un re Mida all’incontrario. Con il varo della “nuova” giunta decretato lo scorso 13 marzo il sindaco ha avocato a sé la delega alla Pubblica istruzione. Ed ecco, come per magia (nera) il patatrac delle mense scolastiche con l’incremento del costo dei pasti da 2.81 euro a 4.06 euro. Addirittura un euro e 25 centesimi in più. Sommando tutti i pasti mensili per una famiglia di 3 tre figli si tratta di un aggravio significativo e impattante sui bilanci domestici. Da cosa nasce il notevole aumento? Dall’aggiudicazione dell’appalto del servizio mensa per le scuole materne a una nuova ditta sulla base di un capitolato che prevede per i singoli pasti un pagamento a carico dei cittadini di 2.90 euro. Dunque non c’era soluzione? I produttori seriali di bugie diranno di no. Ma non è così. Sarebbe bastato prorogare il servizio fino alla conclusione dell’anno scolastico. Una soluzione semplice che quanto meno avrebbe evitato alle famiglie una brutta sorpresa ad anno in corso e avrebbe dato la possibilità ai genitori di organizzarsi in vista dell’anno prossimo. Se Santillo o qualche amministratore poco illuminato come lui accamperanno la scusa che non era possibile procedere alla proroga del servizio, basterà ricordare a costoro che il servizio di igiene urbano, che ammonta a circa 3 milioni di euro all’anno, è stato prorogato già due volte. Per non parlare di altre proroghe come quella per il servizio di patrocinio legale per il contenzioso amministrativo del comune, su cui torneremo a breve in altre occasioni.

Giuseppe Massaro e Antonino Santillo

L’esorbitante incremento del costo dei pasti sta alimentando numerose polemiche tra i cittadini. Giustamente si lamentano sia per l’aumento che per il mancato preavviso. Si spera che Santillo e il buon Giuseppe Massaro non additeranno anche i genitori degli alunni delle materne come persone che “ledono l’immagine di Orta di Atella”. Ma non è escluso. Sindaco e presidente dell’assise vivono da un bel po’ in una bolla politico-amministrativa. Per i due massimi esponenti istituzionali la città è piena di guai sempre per colpa degli altri, mai per colpa loro, che pur stando al governo sembrano turisti giapponesi. Tra i tanti commenti social contro l’amministrazione comunale segnaliamo quello di Oreste Principe, architetto e docente di Architettura e Ambiente. “Prendo a cuore la protesta di molti genitori che hanno anche 2/3 figli all’Infanzia e non è prevista riduzione per fratelli! Mi è giunto all’orecchio che è stato detto, da chi dovrebbe tutelare gli studenti, anzi i bambini piccoli in questo caso (cito testuali parole): “L’infanzia non è una scuola d’obbligo! A chi non gli conviene, può prendersi i figli e mandarli altrove”. Già ciò sarebbe da denuncia! E così la mensa dell’Infanzia aumenta, improvvisamente, alla fine dell’anno scolastico! Passa da € 2,81 a 4,06! Senza preavviso in una maniera alquanto ‘sinistra’… Lo si è fatto nella considerazione che i genitori … non avranno altra scelta! Da Insegnante e da Genitore – e soprattutto da professionista che vive il sistema scuola anche dal punto di vista amministrativo – considero questa cosa, priva di preavviso, alquanto VERGOGNOSA! Si è giustificato questo aumento con il carovita… cosa a cui può crederci solo un “credulone”. Le istituzioni (Pubblica Istruzione e Comune) non dovrebbero tutelare i cittadini? In questo caso prendersi cura dei più piccoli?” (post in basso).

Parole sante, direbbe chiunque di buon senso. Ma è probabile che da oggi anche il professor Oreste Principe sarà messo all’indice da Santillo e Massaro come “nemico di Orta di Atella”. Amen. Per quello che contano i giudizi di sindaco e timoniere del civico consesso non c’è da dispiacersi più di tanto. Sono totalmente avulsi dalla città, alle prese con il poltronificio del Palazzo. Sul fronte dell’opposizione è invece in arrivo una proposta decente. I gruppi politico-consiliari Scelta Civica, Orta al Centro e Fare Democratico per Orta Verde presenteranno un emendamento al bilancio di previsione 2025-2027, presto in arrivo in assise, per coprire con fondi comunali la differenza del costo dei pasti, allo scopo di mantenere invariato l’importo di 2.81 euro. Essendo un servizio a domanda individuale è una soluzione più che fattibile. Spetterà al consiglio comunale, con il sì della maggioranza, approvare l’emendamento della minoranza. Santillo e Massaro facciano questo sforzo. Non sempre quelli dell’opposizione sono “brutti, sporchi e cattivi”. Soprattutto se a sostenerlo sono quelli notoriamente inguardabili, zozzi e perfidi.

Mario De Michele

IL POST FB DI ORESTE PRINCIPE

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