Ancora una volta ha fatto i conti senza l’oste. E ora si ritrova tra le mani una patata bollente che potrebbe creare problemi di difficile soluzione contabile. La gestione dell’emergenza seguita al crollo del palazzo in via Chiesa ad Orta di Atella si candida come prossima figuraccia del sindaco Antonino Santillo. Il disfacimento di parte dell’edificio risale allo scorso 19 luglio. All’interno dello stabile vivevano tre nuclei familiari per un totale di 10 persone (7 adulti e 3 bambini) per fortuna tutti illesi. Il sindaco adottò l’ordinanza di sfratto e si attivò per assicurare vitto e alloggio agli sfollati. Furono trasferiti all’Hotel Silverado. In quel periodo sono stati segnalati furti all’interno della struttura ricettiva. Il soggiorno “obbligato” durò oltre un mese e mezzo. Poi tutti gli sfrattati trovarono alloggi a prezzi accessibili. Tutto è bene qual che finisce bene? Non in questo caso. Il costo dell’intervento emergenziale, pari a oltre 30mila euro, non ha la totale copertura finanziaria. Una parte dei soldi sarebbero stati attinti dal fondo sociale in dotazione all’ente locale. La restante quota è scoperta. Perché? Semplice: quel genio di Santillo non ha dato agli uffici competenti l’input per provvedere nei 30 giorni dall’ordinanza al reperimento dei fondi. La spesa andava coperta entro un mese. C’è di più. E di peggio. Su dieci sfollati ben tre hanno beneficiato dell’assistenza dell’amministrazione comunale pur non essendo residenti a Orta di Atella. Come farà il Comune a giustificare costi per persone che burocraticamente non erano cittadini ortesi? Un bel guaio. L’unica via d’uscita è l’allocazione dei fondi spesi tra i debiti fuori bilancio. Ma i consiglieri comunali dovrebbero assumersi una grossa responsabilità. È improbabile il via libera in assise. Che fare? Spetterà a Santillo e agli uffici preposti trovare una soluzione “legale”. Sul piano strutturale il palazzo non è stato ancora puntellato ma resterà comunque inagibile perché a rischio crollo. Da luglio ad oggi l’edificio è peggiorato anche per il maltempo. In vista altri costi per garantire la sicurezza dei cittadini, vicini in primis. L’immobile rientra nel piano di alienazione degli immobili del patrimonio comunale, di fronte a un’offerta congrua sarà venduto.