La fusione tra Coraggio e Orta Democratica ha partorito Orta Prospettiva Futura, un gruppone di cinque consiglieri comunali, il più numeroso dall’insediamento dell’amministrazione guidata dal sindaco Antonino Santillo. Ne fanno parte Nicola Russo (capogruppo), Francesco Lettieri (vicecapogruppo), Anna Cirillo, Raffaella D’Ambrosio e Antonio Chianese. Non è l’unica novità. Il coordinamento politico del nuovo movimento è stato affidato ad Antonio Arena, il vice sarà Luigi Peloso. Quindi parallelamente all’attività amministrativa camminerà la locomotiva politica. I componenti di Orta Prospettiva Futura infatti hanno annunciato che presto sarà aperta una sede territoriale con un ampio gruppo dirigente. Alla prima assemblea verrà eletto il presidente del circolo e saranno nominati gli organismi direttivi. Insomma ci sarà una distinzione tra il piano amministrativo e quello politico. Sul cambiamento dell’assetto consiliare abbiamo intervistato Nicola Russo, neocapogruppo di Orta Prospettiva Futura.

Lei guiderà un gruppo di 5 consiglieri, cosa cambierà in assise?
“Aumenteranno le mie responsabilità. Colgo l’occasione per ringraziare tutti i colleghi consiglieri per la fiducia riposta in me. Ma mi preme chiarire che il mio ruolo sarà svolto sempre in modo condiviso e collegiale. Per ora non cambierà nulla. Il documento di Orta Prospettiva Futura è stato molto chiaro: volgiamo semplificare il quadro della maggioranza e dare certezze al sindaco, che potrà contare su un gruppo coeso e affidabile dal un punto di vista programmatico”.

Orta Prospettiva Futura presuppone un piano amministrativo e uno politico, è utile un doppio binario?
“Sotto l’aspetto amministrativo chiederemo al sindaco e alle altre forze di maggioranza di sottoscrivere un patto di legislatura basato su una serie di problemi urgenti da affrontare e risolvere. Siamo persuasi che l’amministrazione comunale oggi ha bisogno più che mai di un forte sostegno politico, ragion per cui il coordinatore Antonio Arena proporrà di condividere le scelte amministrative anche sul piano politico. Il binario amministrativo e quello politico cammineranno assieme”.

È in vista una confederazione con altri gruppi consiliari o non sono previste altre novità?
“Il nostro coordinamento sta lavorando con altri gruppi e movimenti politici affinché si arrivi ad una sorta di federazione. Il collante sarà il programma”.

Dopo più di un anno di amministrazione molti problemi sono ancora irrisolti, anzi si sono aggravati, qual è il suo giudizio sull’operato di sindaco e assessori?
“Premetto che abbiamo ereditato una situazione gravissima, ai limiti dell’emergenza, ma non posso negare che la maggioranza consiliare si è dimostrata inaffidabile perché troppo caotica. La nascita di Orta Prospettiva Futura va nella direzione della semplificazione per garantire maggiore stabilità e più incisività sul piano amministrativo. Serve nuova linfa e bisogna aprire una nuova fase dopo l’approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato. Nonostante le difficoltà il nostro giudizio sull’esecutivo è positivo”.

Alla luce del nuovo assetto consiliare non reputa necessario un nuovo equilibrio anche in giunta?
“Non sono decisioni che non mi competono. Un eventuale cambiamento della squadra di governo è una prerogativa delle parti politiche di concerto con il sindaco”.

Russo si tira fuori dalle mischia politica in ossequio al “doppio binario”. Un altro capogruppo invece ha già bocciato senza appello la nascita di Orta Prospettiva Futura. Sul suo profilo Fb Mena Capasso, leader consiliare di Orta al Centro, ha postato un commento durissimo: “Prospettiva Futura di cosa? Che pagliacciata” (foto in basso). Un post che poi è stato rimosso. Probabilmente qualcuno politicamente più avveduto le avrà “intimato” di non buttarla in caciara. La fase è delicata. E la prima “prospettiva futura”, se saltano gli attuali fragili equilibri, potrebbe essere quella di far fuori proprio Orta al Centro. “Keep calm and carry on”, consigliava il governo britannico ai cittadini agli albori della seconda guerra mondiale. Basta un’infarinatura di storia per rendersi conto che le guerre lasciano sempre sul terreno morti e feriti.

Mario De Michele

IL POST DI MENA CAPASSO

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