È apprezzabile l’autoironia di Città Visibile: “Torniamo visibili”, campeggia nella foto della pagina Fb del collettivo politico-culturale. Ed è altrettanto lodevole l’impegno, vero e concreto, contro il moloch elettromagnetico issato con il silenzio-assenso del comune (sic!) nel parcheggio del centro commerciale Fabulae, a pochi passi dall’asilo Don Milani. Dopo il caso sollevato da Italia Notizie, i “tornati visibili” sono stati gli unici a battagliare in modo sostanziale e senza impulsi propagandistici. A inizio dicembre scorso hanno incaricato l’avvocato Saltalamacchia per depositare all’ente locale richiesta di accesso agli atti amministrativi. Obiettivo? Fare chiarezza sull’ennesima vicenda attorcigliata in un gomitolo di punti neri. Da allora sono trascorsi due mesi ma dal municipio non c’è stato alcun riscontro, come se la salute dei bambini dell’asilo fosse una cosa da nulla, da trascurare e senza alcun peso. Ma Città Visibile non si è arresa. “In mancanza di riscontro alla nostra richiesta di documentazione riguardante l’antenna installata nel parcheggio del Centro Commerciale Fabulae – si legge in post – abbiamo inviato un ulteriore sollecito all’attenzione del Segretario Comunale, nelle vesti del responsabile alla trasparenza per il tramite dell’avvocato Saltalamacchia. Nel frattempo, vista la nutrita fronda dei fulminati sulla via di Damasco, che si sta componendo in Consiglio Comunale, contiamo che qualche Consigliere a minimissima parte di ristoro per il “casatiello” amministrativo che ha contribuito a regalare alla città, si faccia carico della nostra richiesta e facendo leva sulle prerogative della sua funzione presso gli uffici competenti, riesca a fare in modo di metterci a disposizione quanto richiesto” (foto in basso).
Che dire? I componenti del collettivo hanno pienamente ragione sia sul piano politico che amministrativo. Il segretario comunale Assunta Mangiacapre, di fresca rinomina di responsabile alla trasparenza e all’anticorruzione, ha il dovere di fornire gli atti a Città Visibile. Traccheggiare non è accettabile. Peraltro ci sono fondati dubbi, come segnalato ieri da Italia Notizie, su possibili difformità urbanistiche del parcheggio del Fabulae. È auspicabile il celere intervento degli uffici preposti (clicca qui). Sul versante politico, anche se nella “nuova” maggioranza di politico non c’è un bel nulla, il sindaco Antonino Santillo e l’assessore all’Ambiente Pasquale Pellino dovrebbero dimostrare, almeno per una volta, che l’interesse della città, quello vero, quello pubblico, deve prevalere sugli affari dei soliti privati. È una pia speranza. Né Santillo, né Pellino muoveranno un dito. E allora non resta che augurarsi che l’appello di Città Visibile sia raccolto da qualche consigliere comunale di buona volontà, motivato per davvero a salvaguardare la salute pubblica, in particolare quella dei bambini. I membri del collettivo hanno ragione: per accelerare i tempi è necessario che qualche esponente del civico consesso attui le proprie prerogative presso gli uffici comunali per mettere a disposizione, non solo di Città Visibile, ma della popolazione, gli atti amministrativi sullo scandalo ripetitore. La tutela della salute pubblica è una battaglia senza colori politici. Riguarda tutti. Nessuno escluso. Serve il coinvolgimento delle forze consiliari e sociali sane. Oggi ci sono 5 consiglieri di opposizione. Sia diano anche loro da fare. Chiedano gli atti. Affianchino Città Visibile in una lotta giusta e doverosa.
Sul consiglio del 27 gennaio, durante il quale i membri della “nuova” maggioranza hanno blaterato di interesse pubblico, i “tornati visibili” sono intervenuti con parole chiare. Tutte condivisibili. “La maggioranza di cosa? Di interessi ormai alla luce del sole, mentre un paese muore. Di ammissioni postdatate di omicidi politici che hanno negato a questo paese una prospettiva, un’idea futuro. Di Consiglieri Comunali, accaldati come pannelli solari (un altro business milionario dei soliti imprenditori, appoggiati da assessori e massime cariche istituzionali, ndr) che dichiarano che il bianco è nero e il nero è bianco. Tutto al macero, tutto fermo, ancora una volta. Il potere per il potere. Le poltrone e gli affidamenti per cui, chissà perché, si affrettano a pagare in anticipo le fatture (l’appalto diretto alla GE.FIN.PA., ndr, clicca qui)” (foto in basso).
Sull’esito dell’ultima assise anche il movimento Agorà non hanno usato perifrasi. “Il civico consesso – si legge in un post Fb – ha messo in luce la totale incapacità amministrativa di un gruppo di pseudo amministratori che, invece di agire con lucidità, affidano il loro pensiero a “pizzini volanti”. Abbiamo ascoltato tutto e il contrario di tutto, ma il culmine è stato raggiunto quando, nelle dichiarazioni di voto a favore del bilancio, si è invocato in coro il richiamo alla responsabilità civica e al bene del paese. Eppure, è doveroso ricordare che alcuni tra assessori e consiglieri, sindaco compreso, che oggi si appellano al “bene del paese”, sono gli stessi che, non più tardi di un anno e mezzo fa, non esitarono a firmare davanti a un notaio per mandare a casa un’amministrazione votata dai cittadini. Esistono quindi periodi in cui il bene del paese è diverso che in altri tempi? Il sindaco ha ragione quando afferma che è meglio una cattiva amministrazione che un commissario, ma siamo davvero sicuri che questa massima valga anche in questo caso? È legittimo domandarsi se Orta di Atella meriti ancora un’amministrazione simile, incapace di affrontare le gravi emergenze che affliggono il nostro paese” (foto in basso).
Conti alla mano, secondo la “nuova” maggioranza, non vogliono il bene di Orta di Atella i seguenti nemici del paese: Fare Democratico per Orta Verde con i consiglieri Nicola Margarita e Antonio Sorvillo, Scelta Civica con i consiglieri Giovanna Migliore e Imma Liguori, Orta al Centro con il consigliere Mena Capasso, il collettivo Città Visibile, il movimento Agorà, il Partito democratico e i giornalisti che denunciano il malaffare. Costoro ledono l’immagine di Orta di Atella, mentre il duo Santillo-Massaro, con il sostegno di Gianfranco Piccirillo e Salvatore Del Prete “Magò”, fanno lustro alla città. Il mondo capovolto. Non solo. Qualcuno si è posto una domanda democratica: la “nuova” maggioranza consiliare rappresenta ancora la maggioranza della popolazione ortese o soltanto pochi interessi di bottega?
Mario De Michele
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