Raffica di polemiche ad Acerra per la parentopoli scoppiata al Comune. Le opposizioni consiliari chiedono al sindaco D’Errico di revocare il mandato all’assessore Piscitelli e gli incarichi della segretaria comunale Piscopo sul personale e sugli affari legali. Nel mirino dei 9 consiglieri comunali di Per Acerra Unita c’è il caso del figlio dell’assessore, aspirante vigile urbano, la cui assunzione è stata sospesa dal Comune di Sant’Anastasia perché inidoneo così come stabilito dal Tar, ma comunque presente nella graduatoria del concorso da cui ha attinto l’ente locale vesuviano. E in preparazione ci sono anche due dossier da indirizzare alle procure di Nola e di Napoli. Li stanno confezionando sempre i consiglieri di minoranza di Per Acerra unita che hanno quasi ultimato la rassegna degli atti prodotti dall’ente locale relativamente a una serie di concorsi pubblici e alle relative graduatorie di vincitori e idonei. «Ci aspettiamo dal sindaco il minimo sindacale: la revoca dell’assessore Piscitelli, che ha continuato ad astenersi nelle delibere di scorrimento delle graduatorie come se la sentenza sul figlio non ci fosse mai stata e la revoca degli incarichi al segretario generale su personale e affari legali. È strano che il Comune non si sia costituito in giudizio davanti al Tar e che non si sia comunque controllato l’esito», commentano in una nota al vetriolo i consiglieri di opposizione. Il Comune di Sant’Anastasia aveva nelle scorse settimane richiesto e attinto per il suo bisogno di personale dalla graduatoria degli idonei di un concorso a poliziotto municipale espletato dall’amministrazione acerrana. L’aspirante vigile Piscitelli oltre un anno fa, non aveva superato le prove di efficienza fisica, ma era stato comunque ammesso alle prove di esame ed inserito nella graduatoria degli idonei in attesa che il Tar si esprimesse sul suo ricorso. In pratica, l’aspirante poliziotto municipale non era riuscito a superare l’ultima prova della sbarra, a suo dire, a causa del fatto che fosse scivolosa perché utilizzata dagli altri concorrenti e mai ripulita. Di qui la richiesta al Tar di annullamento del giudizio di non idoneità che i giudici hanno però respinto lo scorso 19 luglio. Piscitelli, nonostante la sentenza, non sarebbe stato depennato dalla graduatoria del concorso. Ciò avrebbe indotto anche il Comune di Procida ad assumere per tre mesi il figlio dell’assessore, la passata estate. Lo scorso ottobre, Sant’Anastasia chiede ed ottiene l’autorizzazione da Acerra di poter attingere per l’assunzione di due poliziotti municipali dalla graduatoria del concorso acerrano. In una nota del Comune di Acerra tra i concorrenti utilmente collocati nella graduatoria viene indicato proprio il figlio dell’assessore con ancora l’indicazione di ammesso con riserva nonostante la sentenza del Tar adottata a luglio. Iniziano le procedure per l’assunzione, ma a far emergere l’anomalia ci pensano una diffida extragiudiziale inoltrata al Comune di Sant’Anastasia da un altro idoneo al concorso e le richieste di visionare gli atti amministrativi inoltrate dai consiglieri comunali di opposizione acerrani che ora chiedono anche la costituzione di una commissione di inchiesta consiliare sui concorsi comunali. Su questo concorso, ma anche sugli altri banditi dalla scorse amministrazioni starebbe già indagando la magistratura. I finanzieri, un mese fa, hanno fotocopiato decine di delibere e di atti relativi a concorsi per vigili urbani, impiegati e dirigenti.