Più che i presenti hanno fatto rumore le assenze. All’iniziativa a Napoli contro l’autonomia differenziata Elly Schlein ha trovato molte poltrone vuote. La defezione più emblematica quella di Vincenzo De Luca. Il governatore della Campania ha dato forfait. Hanno snobbato in blocco la manifestazione tutti i suoi seguaci. Il gruppo dirigente regionale e i segretari provinciali deluchiani hanno presentato un documento contro il commissariamento del Pd campano. Nei giorni scorsi De Luca ha definito la decisione della Schlein un “sequestro politico”. Parole al veleno anche all’indirizzo di Antonio Misiani, commissario regionale dem: “È un cacicco”. Guerra aperta insomma contro i vertici nazionali del partito e quelli della Campania. Il vero terreno di battaglia di De Luca e company è il terzo mandato alle regionali. Schlein non ne vuole sapere. Il piano della segretaria è l’alleanza con i 5 Stelle. Scelta che preclude il De Luca ter. I pentastellati, che sono orientati a proporre Roberto Fico o Sergio Costa per la presidenza, hanno posto un veto insormontabile: no a De Luca, la sua candidatura farebbe crollare i ponti tra Pd e M5S. Da qui la tensione alle stelle in casa dem. Un primo assaggio lo ha servito Gennaro Oliviero. Il presidente del consiglio regionale ha promosso un’iniziativa in Terra di Lavoro per il prossimo 19 luglio chiamando a raccolta esclusivamente i democratici deluchiani. Assente di lusso Susanna Camusso. Il commissario provinciale del Pd casertano non è stato invitato per mancato gradimento politico. Da Caserta a Napoli il passo è breve. Stessa linea della fermezza: “Non vogliamo confrontarci con Schlein e Misiani”. Una strategia che fa presagire il distacco dal Pd, in vista proprio delle regionali della Campania. Se passerà la legge sul terzo mandato De Luca ha in mente un raggruppamento indipendente che si porrà tra centrosinistra e centrodestra con l’obiettivo di intercettare i voti dei moderati. Sul caso Campania è intervenuto Stefano Bonaccini. Il presidente del Pd si augura un immediato appianamento delle divergenze: “Evitiamo di dividerci almeno tra di noi. Faremmo un regalo alla destra. Vincenzo è un ottimo presidente di Regione mi auguro che quelle che possono essere le divergenze si possano appianare il prima possibile”. Anche Misiani ha mandato un messaggio chiaro: “Dispiace che il presidente De Luca abbia scelto di non partecipare e confidiamo di averlo con noi in ulteriori iniziative. Lo faremo il prima possibile nel momento in cui ci saranno le condizioni politiche e organizzative per farlo. Questo è il mio compito. Mi auguro – ha concluso Misiani – che il più rapidamente possibile nel Pd della Campania prevalga la logica del dialogo, del confronto e dell’ascolto reciproco, che per me è una condizione decisiva. Io dialogo sempre con tutti naturalmente, ma ribadisco che la civiltà dei rapporti e il rispetto reciproco sono elementi fondamentali. Se c’è si fanno passi in avanti, se manca non si fanno passi in avanti”. Per ora il Pd è fermo al palo.
Mario De Michele