Un attivista del Wwf è stato violentemente pestato da un imprenditore che ha scontato una condanna definitiva per camorra. L’aggressione ai danni di Claudio d’Esposito è scattata il 26 marzo per le sue denunce contro il mattone selvaggio in Penisola Sorrentina. Sull’accaduto è immediatamente intervenuto Federico Cafiero de Raho. L’autorevole deputato del Movimento 5 Stelle, già procuratore nazionale antimafia, ha fatto sapere che “l’esponente del Wwf per anni ha lottato affinché non fosse realizzato un parcheggio”. L’onorevole pentastellato aggiunge: “Ancora non ha presentato querela ed è evidente che, in mancanza di una procedibilità d’ufficio, si troverà a dover presentare denuncia nei confronti di un soggetto particolarmente pericoloso”. D’Esposito è stato portato da un’ambulanza all’ospedale di Sorrento, dove gli sono stati riscontrati un lieve trauma cranico e varie contusioni. Dieci giorni di prognosi per lui. Ecco la vicenda. Nel centro di Sorrento era stato autorizzato un parcheggio molto ampio in un terreno agricolo. Era iniziato già l’espianto di numerosi alberi quando scattarono denunce pubbliche ed esposti da parte del Wwf, dei Vas e di Giovanni Antonetti, compianto consigliere comunale che sarebbe scomparso solo pochi anni più tardi. Sostenevano che in quella zona quel parcheggio non fosse autorizzabile. L’intervento della Procura di Torre Annunziata fermò le ruspe. Ne è scaturito un processo che si è concluso con alcune condanne in primo grado, in Appello ed in Cassazione. Il fondo dovrebbe essere ora, secondo gli impegni adottati alcuni anni fa dall’attuale amministrazione comunale di Sorrento, riportato alle condizioni che precedevano l’intervento delle ruspe e destinato a giardino pubblico da intitolare proprio alla memoria di Antonetti.

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