«Già il fatto che tutti siano d’accordo sul fatto che va modificato dice una cosa molto semplice: il reddito non ha funzionato». Così il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha risposto ad una domanda sul reddito di cittadinanza a Ercolano. «Ci vuole una misura per combattere la povertà? Sì, noi avevamo individuato il reddito di inclusione: 2 miliardi e 700 milioni. Servono i navigator? No. Mi trovi una sola persona che è stata assunta grazie ai navigator», ha aggiunto. «Stupisce – ha proseguito Renzi – che ci sia chi come il Pd i prima aveva difeso il lavoro, il job act, industria 4.0 e il reddito di inclusione e poi è diventato come i grillini. Io dico sempre, scherzando in Campania, vedere De Luca a cui tocca votare Di Maio è una delle esperienze mistiche più divertenti di questa campagna elettorale». Poi l’affondo a Berlusconi. «Caro Silvio, mi consenta, avrai anche più follower su Tik tok ma noi prenderemo più voti di Forza Italia alle elezioni. L’obiettivo del terzo polo è svuotare la destra e svuotare la sinistra. Siamo talmente pazzi che a 14 giorni dal voto ci ritroviamo in un luogo di cultura e bellezza per parlare di identità e arte, perché questa è per noi la politica con la P maiuscola». E però. «Questa è una campagna elettorale strana: abbiamo avuto una pandemia e nessuno parla più di sanità. Ci sono liste d’attesa incredibili», ha affermato Renzi. «Noi siamo gli unici a dire con forza che occorrono 37 miliardi di euro del Mes. Nessuno parla più di come dare una mano sulle bollette. Il M5S sta bloccando la conversione in legge del ‘dl Aiutì e martedì saremo in Aula; interrompiamo la campagna elettorale per parlare di questo. Bene, siamo gli unici che parlano di contenuti. Gli altri parlano di Peppa Pig». Sui temi della Giustizia, Renzi ha detto che «ci sono tanti magistrati bravi: vadano avanti non per la loro corrente ma per le loro idee». E poi: «Chi sbaglia deve pagare».

«Il nostro patrimonio artistico deve essere sia tutelato che promosso, lo prevede l’articolo 9 della Costituzione. Con la cultura si creano posti di lavoro, non rimettere a posto gli scavi significa cancellare la nostra cultura e identità. Tutelare il patrimonio culturare è una priorità identitaria, lo diciamo sfidando gli altri partiti: Giulio Tremonti, candidato dalla Meloni come uomo di punta, aveva portato da ministro il paese quasi in bancarotta ed è chiaro visto che diceva ‘con la cultura non si mangià. Come si fa a dire una cosa del genere in terre come queste che creano pil dalla cultura. Noi siamo quelli che dicono che con la cultura si creano posti di lavoro». Renzi ha aggiunto: «L’11 settembre è un episodio talmente iscritto nella nostra memoria che ognuno di noi si ricorda dov’era e cosa faceva. Ero appena diventato padre e tornando a casa quella sera sentivo il bisogno di abbracciare mio figlio di 4 mesi. Quella è una vicenda che oggi ci riporta in Afghanistan: le donne sono costrette a rimettersi il burqa, i diritti fanno passi indietro e oggi vi voglio parlare di tutto questo, del tema sicurezza legato alla cultura, proprio in campagna elettorale. Perché l’estremismo torna a farsi sentire in modo prepotente. Esportare democrazia è purtroppo un disegno fallito ma resta un valore da tutelare e difendere a cominciare dal nostro Paese e dall’Europa. Ci sono le forze dell’ordine che fanno un lavoro straordinario ma le sentinelle della sicurezza sono i maestri di scuola, e la bellezza e la cultura, sono i simboli che significano identità di un popolo. Il terrorismo vuole costringere a vivere nella paura e azzera lo spettacolo, la musica, il teatro, lo stare insieme. Il nostro modo di far politica è quello che porta un sindaco che mette soldi per borse di studio ai ragazzi, un governo che mette risorse sui 18enni, che scommette sul futuro. Educare alla bellezza può portare a dare il segno di benvenuto a chi arriva da fuori, insegna l’inclusione e promuove il senso di comunità».

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