“Caro presidente mi dispiace, ma non posso accettare”. Così in una nota, la senatrice campana di Forza Italia Eva Longo, nominata vicecoordinatrice provinciale del partito a Salerno dal leader forzista Silvio Berlusconi, su proposta del coordinatore regionale, Domenico De Siano. “Sia chiaro – spiega Longo – non posso che ringraziare il Cavaliere (al quale ribadisco la mia totale e incondizionata lealtà) ma posso accettare la nomina”. “Nel lungo colloquio che abbiamo avuto con lui – prosegue la senatrice – eravamo rimasti d’accordo che ci saremmo seduti attorno a un tavolo per pianificare il rilancio politico e programmatico di FI in Campania. Probabilmente a Berlusconi sfugge il fatto che in questo momento nella nostra regione manca una vera condivisione politica sul modo in cui le problematiche vanno affrontate e risolte. Siamo del tutto assenti, ad esempio, su temi come politiche europee, sviluppo, sanità, agricoltura, problema casa, lavori pubblici e disoccupazione. Autentiche piaghe che attanagliano la Campania. Ebbene, dinanzi ad uno scenario del genere come rispondiamo? Con un’assenza totale di programmazione e tutta una serie di spot elettorali non finalizzati a concretezza e operatività?”.

“Non è una questione di nomine – rincara la dose la senatrice Longo – non ne facciamo un fatto di nomi o di poltrone: poniamo una questione politica seria. Non pretendiamo contentini, non vogliamo, per forza, andare d’amore e d’accordo. Cinque, dieci coordinatori per provincia? E che senso ha se non quello di voler accontentare le persone?”. “Io penso che all’interno di un partito liberale e democratico qual è il nostro – sottolinea ancora la Longo – debba esserci dibattito, democrazia, partecipazione, coinvolgimento di tutti. E non è giusto che chi sul territorio dà la vita, chi per il territorio si è speso e ancora si spende paghi poi lo scotto di scelte calate dall’alto e per nulla condivise”. “Lo ripeto: massima stima nei confronti di Berlusconi. E pure lealtà per l’unico leader in grado di farci vincere le elezioni, ma probabilmente anche il Cavaliere, come noi ha finito col subire il classico colpo di mano dell’ultimo minuto”, conclude.

 

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