“Giannini, Salerno non ti vuole”: è il testo di uno degli striscioni che hanno accolto il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini intervenuta ieri a Palazzo di Città per uno degli appuntamenti di Panorama d’Italia. Una quarantina, tra insegnanti e studenti hanno protestato contro la riforma della scuola. Secondo Saberio Puglia, del Collettivo Studentesco Cavese: “si tratta solo di passerelle e propaganda. Parlano di soldi e benefici, ma non è vero. La nostra scuola è carente in tutto. I professori condividono la nostra battaglia. Sono qui con noi i Cobas così come quei docenti stanchi di essere mortificati. Una follia anche il bonus che li mette gli uni contro gli altri”. “In ogni città – aggiunge l’insegnante Cristiana Cataldo – faremo la nostra battaglia. Noi ci saremo sempre per ribadire che tutto ciò non ci sta bene”. “Anche chi è di ruolo da molti anni – aggiunge Teresa Vicidomini (Cobas) – rischia, perché ormai i presidi hanno libertà di scelta e quindi tutto può stravolgersi. Nessuno si salva”. Il ministro Giannini, però, piuttosto che replicare alle contestazioni, seppure a distanza, preferisce parlare dei suoi obiettivi che – dice ai giornalisti – sono “chiari: attuazione di una legge che sta cominciando a mostrare i suoi frutti concreti dall’alternanza scuola lavoro al piano nazionale della scuola digitale a tutti i complessi ma importantissimi processi che ci stanno portando in Europa, come la valutazione delle scuole che è partita molto bene, con una rapporto di autovalutazione completato per tutte le scuole italiane”. “Adesso – ha proseguito il ministro – anche la valutazione esterna, dato proprio di oggi, quest’anno, con un campione random, ha raggiunto il 5% delle scuole,con un target definito del 10% per il prossimo anno”. “Questo ci consentirà di andare in Europa con le carte giuste per essere paragonati agli altri sistemi educativi e dare ai nostri ragazzi le competenze che servono”, ha concluso Giannini.

 

 

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