«A Salerno il campo di gioco è impraticabile e noi vogliamo ristabilire le regole. Non mi rassegno ad una città nel pantano», così Gaetano Amatruda, candidato sindaco del centrodestra a Salerno, sulle notizie pubblicate oggi sulla stampa e relative al Pd salernitano. «Se quello che emerge dovesse rispondere al vero sarebbe davvero una grande delusione. Mi auguro per il bene della mia città non sia questo lo scenario. Se l’arbitro scendesse oggi in campo per fare la verifica, come si fa nelle partite di calcio quando le condizioni del campo sono incerte, la palla non farebbe i tre rimbalzi». «Le inchieste di queste ore, al netto della impostazione garantista e dell’uso disinvolto delle intercettazioni che va regolamentato dal legislatore, delineano un quadro che mi lascia sgomento. La magistratura valuterà le eventuali ipotesi di reato. Il dato politico, che emerge dalle coraggiose inchieste giornalistiche, merita però una riflessione». «A Salerno una cappa di potere, rapporti non chiari fra la politica, le Istituzioni e le imprese. Un sistema che condiziona pesantemente la vita democratica ed amministrativa. Questo sistema si aggiunge al controllo quasi militare del territorio e degli uomini, che riduce gli spazi di libertà e al mercato degli incarichi. Problemi politici grandi quanto una casa, io non sollevo questioni giudiziarie. Non lo faremo nei prossimi mesi perché sono tutte aspetti che riguardano il campo della politica. In queste ore rischia di consolidarsi la compravendita politica dei consiglieri comunali e di quadri di partito. Il modello del “passi e hai un incarico” è prassi consolidata, e la vicenda regionale dei “centristi” è emblematica. Bisogna reagire e rendere praticabile il campo. Tocca agli organi competenti vigilare, alla Prefettura e soprattutto ai salernitani liberi e forti. Bisogna reagire insieme».

 

 

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