Alla faccia della coerenza. Gli assessori Giovanni D’Errico, Loredana Di Monte, il presidente dell’assise Ivana Tinto e i consiglieri Gennaro Capasso, Ernesto Di Serio e Gennaro Vitale stanno smuovendo mari e monti pur di trovare un posto al sole in vista delle comunali di Sant’Arpino. Il “niet” di Elpidio Iorio alla candidatura a sindaco ha letteralmente mandato allo sbaraglio i 6 moschettieri, alle prese con una raffica di incontri per formare una lista di centrosinistra in tempi record. Ma il tavolo ben presto si è trasformato in un coacervo di sensibilità politiche in qualche caso opposte. Due giorni fa una delegazione dei 6 moschettieri ha tenuto un incontro con i consiglieri comunali di maggioranza Elpidio Maisto e Pina Dreia e quelli di opposizione Mimmo Iovinella e Speranza Belardo. Fin qui niente di male. Se non fosse per la presenza anche di Stefano Cicala e Pino Mondo, notoriamente simpatizzanti di Fratelli d’Italia. Cos’hanno in comune Pd, Articolo Uno e il partito della Meloni? Nulla. Eppure i rispettivi esponenti si sono visti per raggiungere un’intesa sulle amministrative. Alla faccia della coerenza. Ha fatto benissimo Iorio a tirarsi subito fuori dalla mischia opponendosi alla logica dell’accozzaglia politica. Dopo il diniego del direttore di Pulcinellamente D’Errico, Di Monte, Tinto, Capasso, Di Serio e Vitale stanno cercando ancora di pescare il nome del candidato sindaco dalla società civile.

Luigi Di Monte

Nelle ultime ore ha preso quota quello di Luigi Di Monte, ex direttore sanitario del distretto dell’Asl, fratello della pasionaria Loredana. Se anche lui, molto più di centrodestra che di centrosinistra, declinasse la proposta l’orientamento è quello di scegliere, a votazione (sic!), l’aspirante alla fascia tricolore tra i consiglieri comunali. In quel caso in pole ci sarebbe Ivana Tinto con il coinvolgimento anche del sindaco Giuseppe Dell’Aversana. Ma l’accordo tra i dieci componenti del civico consesso, i 6 moschettieri più Maisto, Dreia, Belardo e Iovinella, è tutt’altro che scontato. Su quest’ultimo infatti sarebbe stato posto il veto della non candidatura nemmeno a consigliere comunale. Che i moschettieri vedano di cattivo occhio Iovinella non è una novità. Basti ricordare che si opposero quando toccava a lui, in base agli accordi elettorali, prendere il posto a metà mandato di Caterina Tizzano come vicesindaco. Soltanto Vitale e l’assessore Salvatore Lettera spalleggiarono Iovinella. Non finisce qui. I moschettieri furono i più agguerriti nel pretendere le dimissioni dell’esponente dem quando scoppiò il caso della doppia indennità di carica e del pignoramento dello stipendio. D’altro canto Iovinella e Belardo, assieme al consigliere Maria Rosaria Coppola, non hanno mai avuto parole al miele nei confronti della maggioranza. In uno dei tanti documenti al vetriolo tuonarono: “Siamo usciti da Speranza e Futuro per Sant’Arpino per dignità”. E se la Coppola, le va dato atto, non ha cambiato posizione, viene da pensare che Iovinella e Belardo la dignità se la stanno mettendo sotto i piedi. Alla faccia della coerenza.  

Mario De Michele

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui