Cose dell’altro Mondo. A Sant’Arpino c’è un consigliere comunale di maggioranza che, per essere buoni, ha quanto meno le idee confuse. Si tratta di Luigi Mondo. Che si è candidato ed è stato eletto nella lista Risorgimento Atellano, guidata dal sindaco Ernesto Di Mattia, oggi del Pd ma con una storia nel glorioso Pci alle spalle. Non a caso l’amministrazione comunale è a fortissima trazione di sinistra-centro, composta da quasi tutti esponenti dem e di Articolo Uno. Escluso l’assessore Giovanni Maisto, giovane motivato e di indiscusse qualità, che è un indipendente che guarda all’area moderata, tutto il resto della maggioranza ha impresso sulla pelle i colori del Pd e della sinistra. Nomi e cognomi: in quota democrat orbitano il presidente dell’assise Ivana Tinto (legatissima all’ex sindaco Giuseppe Dell’Aversana, anche lui ex Pci, ex Pds, ex Ds, oggi Pd, seppur a tempo perso), gli assessori Speranza Belardo e Gaetano Lavino (gruppo che fa riferimento a Mimmo Iovinella, fedele nei secoli dei secoli a Stefano Graziano), gli assessori Loredana Di Monte e Gennaro Capasso (dem conclamati), i consiglieri comunali Giovanni D’Errico (uomo politico buono per tutte le stagioni dal IV secolo a.C. a ai giorni nostri), Ernesto Di Serio (approdato sulle rive Pd dopo aver navigato nel mare di Articolo Uno). E poi ci sono i due consiglieri dichiaratamente di Articolo Uno: Matilde Dell’Aversana e Mimmo Cammisa. La prima, che per dirla con Goethe ha affinità elettive con il professore Giuseppe Limone (ottime frequentazioni), è una persona di un’integrità morale più unica che rara, una donna sempre misurata e una docente di liceo di altissimo spessore. Il secondo è molto più pragmatico. Per la serie: “Cca’ ‘a pezza e ‘a cca’ ‘o sapone”. Una leggenda metropolitana narra la storia di un Iphone 5s usato (valore commerciale 300 euro) passato di mano in mano. Una delle mani era di un celebre e magnanimo sindaco. Hop, è ci fu il cambio di casacca. Cosa non si farebbe per un dispositivo Apple. Povero Steve Jobs. Altro che “pensa differente”. Al netto di qualche anomalia presente in tutte le amministrazioni locali del pianeta, quella di Sant’Arpino ha una chiarissima connotazione politica di sinistra. L’unica mosca nera proprio Luigi Mondo, accanitissimo sostenitore di Fratelli d’Italia. Fin dalla candidatura la sua collocazione appariva indiscutibilmente fuori posto. Ma il Mondo è bello perché è vario. E quindi il meloniano doc è una variazione fuori tema. Ci sta. Se fatte bene le variazioni-improvvisazioni sono un bell’ascoltare, vedi il jazz. Quello che è fuori dal Mondo è che un consigliere comunale intraneo ad una maggioranza a guida partito democratico faccia all’indomani delle politiche un post Fb in cui, parole testuali (prima foto in basso) scrive: “Finalmente ci siamo liberati del cancro d’Italia che si chiamava Pd”. Ma come? Fai parte di un’amministrazione locale spiccatamente democrat e poi chiami quel partito il “cancro d’Italia”. Ma sei scemo? Il Mondo capovolto.
A proposito dei capovolgimenti di fronte. Nei giorni scorsi il sindaco Di Mattia, per il tramite dell’immortale Brasiello (un Cicerone dei poveri), ha avuto un incontro con Angelo Lettera, coordinatore della lista di opposizione Progetto per Sant’Arpino. Ma passi. L’avvocato Lettera, il cardinale ardinale Richelieu della politica locale, è da molti anni uno sfegatato tifoso di Gianpiero Zinzi (seconda foto in basso). Nelle intenzioni del saltellante Brasiello c’è un’operazione da laboratorio che partorirebbe un Frankenstein politico. Il passaggio di Iolanda Boerio, da poco entrata nella corte di Zinzi, dalla minoranza alla maggioranza per tamponare i mal di pancia di Cammisa, affetto da una cronica fame nervosa. Beh, sarebbe troppo. In amministrazione già c’è un post (in tutti i sensi) fascista. Se entrasse anche una leghista si condirebbe un’insalata nera. Va bene il Mondo all’incontrario. Ma non esageriamo. Viene il voltastomaco.
Mario De Michele