Che Orta di Atella fosse la città più giovane d’Italia lo si sapeva da tempo. La riconferma è arrivata dall’Istat. Quello che lascia sbalorditi è che il sindaco Antonino Santillo ha commentato a mezzo stampa la notizia equiparando il “suo” comune a quello di Caivano. Con conseguente richiesta di aiuto al governo come per il paese-cintura tra Caserta Sud e Napoli Nord. Strano che il primo cittadino non colga le gigantesche differenze sociali, culturali e criminali tra i due centri. Orta di Atella non è un’oasi, anche per colpa di Santillo che da decenni è amministratore locale, ma paragonarla a Caivano, dove opera la piazza di spaccio più grande d’Europa e dove il degrado giovanile si manifesta in stupri di gruppo e abusi sui minori, è decisamente eccessivo. Ancora più grave l’ignoranza normativa del sindaco. Il decreto Caivano (città amministrata dal commissario prefettizio) ha previsto, tra le altre cose, la nomina di Fabio Ciciliano a commissario straordinario di governo per fronteggiare le situazioni di degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile nel territorio. Il commissario ha il compito di predisporre e attuare un piano straordinario di interventi per la riqualificazione, la ricostruzione sociale e la rinascita del territorio con l’istituzione di un punto operativo sullo stato di avanzamento delle iniziative di riqualificazione. Santillo si è reso conto che con le sue dichiarazioni ha di fatto chiesto il commissariamento del Comune, cioè di sé stesso? Un sindaco che auspica l’autocommissariamento non si è mai visto nella storia amministrativa d’Italia. Se non si sente all’altezza perché non si dimette? In pochi lo rimpiangeranno. L’ennesima “santillata” denuncia ancora una volta l’inadeguatezza politico-amministrativa del primo cittadino. Che continua ad affidarsi a Gianfranco Piccirillo nonostante il palese disastro gestionale dei primi sei mesi di mandato. I due cuginetti hanno mostrato tutti i propri limiti. Al massimo potrebbero essere dei discreti amministratori di condominio. Piccirillo nemmeno quello. È alle prese con enormi problemi abitativi. La casa in cui abita è finita all’asta. Eppure detta ancora legge nella maggioranza. Ma è finalmente ai titoli di coda. Un bel regalo sotto l’albero dei cittadini di Orta di Atella.