“La situazione sul cantiere per i Servizi Ambientali di Cesa è di nuovo critica. Malgrado gli impegni assunti dalla GPN durante gli incontri con gli operai, anche alla presenza degli amministratori comunali, poco o nulla è cambiato”. Attraverso una nota il gruppo Uniti per Cesa alza di nuovo la voce sul (mal)funzionamento del servizio rifiuti. “Quasi ogni mese le maestranze sono costrette ad attendere l’ultimo minuto dell’ultimo giorno per sapere se il bonifico dello stipendio è stato effettuato. Una situazione difficile, purtroppo non nuova, che crea malcontenti e malumori. Uniti per Cesa, nell’esprimere piena solidarietà alle maestranze per le condizioni critiche in cui sono costrette ad operare, segnala ancora una volta, pubblicamente, le criticità di un affidamento contraddistinto da tante ombre e poche luci. Le mancanze della ditta (GPN) che si occupa del servizio rifiuti a Cesa dal 2019, sono sotto gli occhi di tutti. Alcuni servizi messi nero su bianco nel “capitolato speciale”, pagati profumatamente dai cittadini, vengono erogati a singhiozzo”. Un esempio è la spazzatrice “sparita dai radar per settimane”.

“È sempre aperta – prosegue la nota di Uniti per Cesa – la questione dell’organico in servizio presso il cantiere cesano. L’attuale capitolato di appalto del Comune di Cesa prevede una forza lavoro composta di 12 unità, mentre allo stato attuale, per effetto di pensionamenti e/o decessi, si è ridotta a 9 unità. Per una corretta esecuzione dei servizi, è necessaria ed urgente l’integrazione del personale mancante mediante l’attivazione di tutte le procedure dettate dalla Legge Regionale n. 14/2016 che prevede la ricollocazione del personale dipendente facente parte dei consorzi unici di bacino. Sono trascorsi, infatti, quasi 4 mesi da quando il Consorzio Unico di Bacino ha inviato al Comune di Cesa i tre nominativi dei lavoratori aventi diritto all’assunzione presso il Cantiere dei Servizi Ambientali di Cesa. Alterare la platea del personale destinato ai servizi d’igiene urbana, immettendo ulteriori unità nel ciclo integrato dei rifiuti, in violazione delle norme in vigore, crea un danno erariale alle casse comunali nonché disagio esistenziale alle unità dipendenti del CUB, aventi diritto e priorità di collocazione al lavoro sul territorio nel settore dei rifiuti. L’opposizione fa presente che “il Comune di Cesa è stato più volte richiamato al rispetto della Legge Regionale n.14/2016 art.44 e delle disposizioni ricevute dal Prefetto di Caserta, dall’ATO (CE) e dalla Giunta Regionale della Campania – Direzione Generale per il Ciclo Integrato delle Acque e dei Rifiuti (che alleghiamo). Il Comune di Cesa, attraverso il proprio gestore del servizio, la GPN, ha l’obbligo di integrare le unità mancanti (3) con l’assunzione dei dipendenti del CUB, applicando tassativamente l’art.44 della Legge Regionale n.14 del 2016”. A detta della minoranza “le assunzioni di personale diverso da quello consortile sono da considerarsi in “difformità al dettato normativo” e pertanto illegittime e perseguibili ai sensi di legge”. Le Amministrazioni Comunali – recita un passo della nota – che concedono appalti per servizi pubblici hanno il dovere e l’obbligo preciso di controllo e garanzia stabilito dalla legge art.36 legge 300 del 20.05.1970. Come gruppo politico di opposizione, vigileremo attentamente sulla corretta osservanza della legge regionale, a tutela dei lavoratori che hanno diritto di occupare quei posti e dei cittadini di Cesa”.

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