A meno di 100 ore dal voto americano, una nuova serie di sondaggi pubblicati dalla società AtlasIntel, i più recenti disponibili su tutti gli Stati considerati in bilico, sono stati diffusi nelle ultime ore e sono in chiaroscuro – seppur un po’ più in chiaro per Trump e in scuro per Harris. Andiamo con ordine. Come sapete, negli Stati Uniti si elegge il presidente con il sistema chiamato Electoral College, in cui in (quasi) tutti gli Stati vige la regola del “winner takes all”, chi vince conquista tutti i grandi elettori che spettano a quello Stato. Questo fa sì che la maggior parte dei territori siano considerati “sicuri” per un partito o per l’altro, e quindi tutta l’analisi si concentra sui grandi elettori contendibili. In questo 2024 i battleground States sono 7: Pennsylvania nel Nord-Est, Michigan e Wisconsin nel Midwest, Georgia e North Carolina nel Sud, Arizona e Nevada nell’Ovest. Questi 7 Stati hanno differenze profonde nella composizione sociale, etnica, demografica. Ma le indicazioni disponibili prima di questa ultima infornata di sondaggi AtlasIntel dicevano chiaramente una cosa: Trump è in recupero.

Sondaggi: l’ultima maxi rilevazione di AtlasIntel
Una delle società di sondaggi più attive di questa tornata elettorale è stata la brasiliana AtlasIntel, considerata tra quelle più attendibili dal New York Times. Ha rilasciato nelle scorse ore una serie di sondaggi relativi ad ognuno dei 7 Stati chiave. Il risultato è impietoso per i democratici e – se le urne confermassero la tendenza – per Harris sarebbe una sconfitta cocente praticamente su tutto il fronte.

Arizona: Trump +4

Pennsylvania: Trump +2

North Carolina: Trump +4

Nevada: Trump +4

Michigan: Trump +1

Georgia: Trump +2

Wisconsin: parità

Sondaggi, la (piccola) buona notizia per Harris
C’è uno spiraglio di buona notizia però per Harris. Queste rilevazioni che sembrano drammatiche per i democratici sono in realtà leggermente migliori delle precedenti ‘uscite’ di AtlasIntel, a parte per la North Carolina dove Harris era in vantaggio. Quindi potrebbero anche indicare un recupero dell’ultimo momento per la vicepresidente. Se questo basterà è difficile dirlo. E’ anche il caso di ribadire subito che però l’insieme dei sondaggi pubblicati nell’ultima metà di ottobre mostra che – se uno dei due è in recupero – quello è Trump. In questo senso AtlasIntel va in controtendenza: dà Trump largamente favorito, ma in rallentamento.

Sondaggi Harris – Trump: la supermedia di Nyt, WashPost e 538
Come detto, a differenza della rilevazione AtlasIntel, i sondaggi nazionali e le medie calcolate dai giornali americani dicono che c’è una sostanziale parità, con un leggero vantaggio per Harris (vantaggio che comunque resta all’interno del margine di errore delle rilevazioni).

La media del New York Times: Harris +1 (era +3 a metà ottobre)

La media del Washington Post: Harris +2 (sostanzialmente stabile)

La media di 538: Harris +1.2 (era +2.4 a metà ottobre)

Per quanto riguarda la media dei sondaggi negli Stati chiave, al momento la situazione sarebbe questa:

Per il New York Times parità in Nevada e Wisconsin; Harris vincerebbe il Michigan, ma Trump con Pennsylvania, Georgia, North Carolina e Arizona si garantirebbe il trasloco alla Casa Bianca. Per il Washington Post Harris è in leggerissimo vantaggio (meno di un punto percentuale) in Pennsylvania e Nevada e qualcosa di più in Michigan e Wisconsin (+2). Così, pur perdendo gli altri tre Stati, diventerebbe la prima presidente donna. Per 538, pareggio in Nevada, Harris conquisterebbe Wisconsin e Michigan e di nuovo Trump (come per il New York Times) con gli altri 4 Stati sarebbe eletto. A complicare il tutto c’è il non indifferente problema che tutte queste simulazioni sono basate su sondaggi che sono ampiamente all’interno del 3% di errore. Il che vuol dire che statisticamente in ogni Stato questa elezione può finire in un senso o nell’altro.

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