I sondaggi vanno presi sempre con le pinze. Ancora di più se effettuati a oltre un mese e mezzo dal voto. In questo caso, la rilevazione riguarda la corsa del sindaco Luigi de Magistris per la presidenza della Regione Calabria e la rilevazione è stata fatta tra il 30 luglio e il 4 agosto dalla Winpoll. Lo scenario che viene fuori è un de Magistris che nelle intenzioni di voto è indietro di una quindicina di punti almeno ai candidati del centrodestra e del centrosinistra che sono invece appaiati. Mentre come popolarità se la gioca con tutti. Del resto in Calabria ha esercitato la funzione di pm per una decina di anni promuovendo processi che non solo nelle aule dei tribunali, ma anche a livello politico e mediatico lo hanno esposto molto. In Calabria de Magistris ha come avversari politici Roberto Occhiuto, parlamentare e capogruppo di Forza Italia alla Camera, originario di Cosenza, in quota centrodestra. Designato successore della povera Jole Santelli prematuramente scomparsa l’anno scorso. Quindi Amalia Bruni- una scienziata di neurogenetica famosa in tutto il mondo – sostenuta dal Pd, M5S, Psi, Articolo 1, Democratici e Progressisti, Io resto in Calabria e altre realtà civiche. E Nicola Oliverio, ex Pd ed ex Presidente della Regione Calabria, che medita di scendere in campo da solo esattamente come de Magistris. In questo contesto Winpoll fa il sondaggio, e alla domanda posta ai calabresi sulla conoscenza dei candidati, per testare la loro popolarità de Magistris si piazza al primo posto con l’85%, al secondo Occhiuto con il 72 e la Bruni al terzo con il 46%. De Magistris in Calabria – questa la sostanza – è molto popolare. Per quanto riguarda le intenzioni di voto la sorpresa è la Bruni che se anche di un soffio si piazza al primo posto con il suo 36,3%. Occhiuto si ferma al 35,8, mezzo punto sotto. Mentre de Magistris è inserito alla voce «altri candidati» assieme ad Oliverio. Quota che è valutata con il 27,9%. Con de Magistris e Oliverio – non ancora formalmente candidato – che si dividono questo quasi 15% a testa. Sono – giova ripeterlo – solo sondaggi, intenzioni di voto, poi si sa che nelle urne può cambiare tutto: è già successo e succederà ancora. In questo contesto de Magistris si sarebbe assicurato la presenza in Consiglio regionale dove lo sbarramento è all’8%. Non una cosa di poco conto.