“A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio”. Il sindaco Tommaso Barbato avrebbe fatto bene a seguire il consiglio di Oscar Wilde. Ma probabilmente il primo cittadino di Teverola non sa nemmeno chi sia l’esponente del decadentismo e dell’estetismo britannico. Si dice in giro, ma non ci vogliamo credere, che quando frequentava le superiori era solito guardare solo le foto dei libri di testo. Vabbè, si sa, in Italia, soprattutto in provincia di Caserta, una fascia tricolore non si nega a nessuno. Barbato ha preferito aprir bocca sull’intervento in assise di Alfonso Fattore, capogruppo di Teverola Sostenibile (che i libri di testo li ha studiati) in merito alla richiesta di accesso agli atti sulla nomina di Nicolino Botti alla guida dell’Ufficio tecnico comunale. A mezzo social (post in basso) il sindaco ha scritto, ovviamente sotto dettatura, che “Fattore sta per arrecare un danno alla sua persona in quanto il documento a cui tentava di fare riferimento è un atto riservatissimo a cui non potrebbe avere accesso, nonché protetto da segreto istruttorio”. Mamma mia. Povero Fattore, non è che alla fine della fiera gli intrallazzatori di professione restano a piede libero e lui, giovane perbene e onesto, rischia il carcere duro.
Barbato, ormai al guinzaglio di Biagio Lusini, ha inoltre affermato riferendosi al capogruppo di Teverola Sostenibile: “Una denuncia scampata per chi prima di ergersi a paladino della giustizia e rivelatore di scomode verità dovrebbe prestare attenzione a dove mette i piedi per non trovarsi ingarbugliato dal suo stesso stratagemma”. Caspita, a Fattore è andata di lusso. Se non fosse stato, come rimarca il sindaco, per “l’intervento puntuale della dott.ssa Crisci che l’ha tutelato da un errore da principiante politico” si sarebbe trovato nei guai. Come? Come? Fattore “principiante politico”? Se fosse così Barbato sarebbe un iscritto all’asilo della politica visto che l’esponente di Teverola Sostenibile, quando era in giunta, preparava gli interventi del primo cittadino. Barbato non se lo ricorda? Beh, ha la memoria corta. Ne “Il cimitero di Praga” Umberto Eco scrive: “Ci vuole sempre qualcuno da odiare per sentirsi giustificati nella propria miseria”. Se non conosce Wilde figurarsi se il sindaco teverolese conosce Eco. Penserà che è la riflessione del suono contro un ostacolo quando la distanza è tale che il suono di ritorno si distingua da quello in partenza. Torniamo al “gravissimo tentativo di reato da ergastolo” commesso da Fattore. Nell’esercizio delle sue funzioni di consigliere comunale il componente di Teverola Sostenibile ha cercato di vederci chiaro su una nomina contestata da Carlo Nicola Barbato. Già a fine settembre il responsabile del servizio Economico-finanziario scrive, tra gli altri, al primo cittadino, agli assessori e al segretario generale che “non potrà rilasciare alcun parere favorevole sulle proposte di Nicolino Botti per manifesta incompetenza assoluta del conferitario dell’incarico” (link in basso). Eppure il sindaco Barbato e Futura per Teverola filosofeggiano su Fb. “Chi non conosce dignità non può nemmeno percepire umiliazione”, canta Silvestri. C’è di più. Lo scorso ottobre il revisore dei conti Giuseppe Nocerino invia una nota al primo cittadino, ai membri della giunta e al segretario generale per chiedere di “revocare la convenzione stipulata o sospendere sine die (caro sindaco non è un’offesa, significa “senza giorno” [stabilito], ndr.) gli effetti al fine di accertare la legittimità della nomina e i conseguenti effetti economici degli atti amministrativi prodotti o adottati da Nicolino Botti” (link in basso). Morale della favola: Alfonso Fattore ha ottenuto gli atti di cui aveva chiesto l’accesso. Perché? Era un suo diritto. Altro che reato. Ha fatto il suo dovere di controllore dell’attività amministrativa. La domanda nesce spontanea: se c’era il segreto istruttorio come mai, dopo una lunga battaglia, sono stati consegnati i documenti richiesti dall’esponente di Teverola Sostenibile? La verità è che non c’era alcun segreto istruttorio. E di conseguenza non saranno guai per Fattore ma per il segretario generale Emanuela Crisci. Si prefigura un abuso d’ufficio e di potere. Per fortuna c’è il video dell’assise che la inchioda (link in basso). Le fake news di Barbato e company si sono sciolte come neve al sole. Per il sindaco e la sua combriccola si profilano tempi bui. Blitz dei carabinieri al Comune docet. A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio.
Mario De Michele
IL POST DI TOMMASO BARBATO
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IL VIDEO DEL SEGRETARIO GENERALE IN ASSISE