Enzo Guida non ne azzecca una. Il sindaco di Cesa ha perso completamente il timone di una barca che fa acqua da tutte le parti. Al centro delle polemiche per la parentopoli dei concorsi comunali, per gli affidamenti a 75mila euro a botta ai parenti stretti di esponenti della maggioranza, in affanno per la “scomparsa” del Puc, il primo cittadino del Pd ha smarrito la bussola. Gli atti ritorsivi si stanno rivoltando contro di lui. Su questo fronte presto ci saranno novità sul piano penale. Sarà il colpo letale ad un’amministrazione totalmente fallimentare. Sarà la liberazione per i cesani in balia da 7 anni di un re nudo che, senza ritegno e senza più il consenso popolare, spera con qualche colpo di coda di “fare voti” in vista delle regionali. Perde tempo. Il suo destino è segnato. Si è autodistrutto. La mania di protagonismo lo ha condotto fuori strada. Gli atti intimidatori si sono rivelati un boomerang. Sono finiti gli anni del terrore. Guida non fa più paura. I suoi stratagemmi sono come i disegnini dei bambini. Scarabocchi. Presto a Cesa si tornerà a respirare, per dirla con Tacito (che il sindaco non conosce avendo fatto la Ragioneria). Si volterà pagina. E gli abusi di potere, gli abusi d’ufficio di tecnici, peraltro ciucci, scelti a proprio uso e consumo finiranno sulle scrivanie dei magistrati e poi nel cassetto dei brutti ricordi.

L’ultimo disastro griffato Guida riguarda il caso Sogert, la società che si occupa della riscossione dei tributi. Una ditta invisa a tutti gli abitanti, in tutte le città dove opera. Ci sarà un motivo! Lo spiega bene il gruppo Uniti per Cesa che giustamente scende in campo a difesa della collettività. “Come già annunciato da tempo e come capitato anche negli anni addietro, la società Sogert, è tornata “all’attacco” effettuando notifiche e procedure esecutive, anche errate, nei confronti dei cittadini. Il principio che le tasse devono essere pagate non è in discussione, ma le modalità di recupero delle somme da parte della Sogert, soprattutto verso famiglie in difficoltà, alle quali spesso viene negato il rateizzo, è ingiusto. A pagarne i disservizi e subire i salassi sono sempre i cittadini. In questi giorni – sottolineano i componenti di Uniti per Cesa – tanti nostri compaesani ci hanno segnalato di aver ricevuto pignoramenti “anomali”, in quanto in molti casi le somme ingiustamente pignorate erano oggetto di rateizzi in corso o, addirittura, di pagamenti già effettuati. Anche avvisi di accertamento inviati per errore e rinotifica di avvisi di pagamento precedentemente annullati sono stati recapitati nelle case dei contribuenti, con conseguente intasamento dell’ufficio (mal) organizzato nella sede comunale dalla Sogert”. L’aggressività della società di riscossione è stata più volte denunciata anche nella vicino Sant’Arpino, dove si susseguono critiche nei confronti dell’amministrazione. A Cesa l’opposizione composta da Carmine Alma, Ernesto Ferrante, Amelia Bortone e Maria Verde ha riscontrato le stesse problematiche. Eppure il sindaco, ancora per poco, Guida ha accompagnato nelle fauci della Sogert i cittadini senza nemmeno un po’ di ritegno. “Dalla lettura degli atti spediti dalla Sogert – scrive la minoranza – si legge che per i pagamenti entro i 30 giorni viene applicato il 3% come oneri di riscossione mentre per i pagamenti oltre i 60 giorni viene addirittura applicato il 6% come oneri di riscossione. Una percentuale altissima per cittadini che già si trovano in difficoltà”. Il gruppo Uniti per Cesa fin dall’inizio si è attivato per denunciare soprusi e censurare la scelta politica di Guida e company. “In passato abbiamo organizzato anche delle raccolte firme in Piazza De Michele per contestare i metodi adottati dalla Sogert nell’attività di riscossione, ma come gruppo consiliare di opposizione abbiamo poteri limitati, in quanto non c’è volontà da parte del sindaco Guida e della sua maggioranza di porre un rimedio definitivo all’ingiustificata e aggressiva attività che svolge la società Sogert. Ai cittadini che ci chiedono come mai sia stato affidato il servizio alla Sogert, società che già in altri comuni limitrofi aveva creato disservizi e disagio economico e sociale, – concludono gli esponenti di Uniti per Cesa – rispondiamo che la volontà politica di questa sciagura è del sindaco Guida e della sua maggioranza consiliare”. Una sciagura, ecco. Chi semina vento raccoglie tempesta. Guida ha perso il controllo della nave da crociera che aveva costruito nel corso degli anni. Oggi è al timone di un barcone scassato. Che presto affonderà senza lascare superstiti. P.S. È finito anche il dominio delle meretrici della politica. Possono solo fare bordello.

Mario De Michele

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