L’impegno è solenne: “Orta di Atella darà il suo contributo per la valorizzazione dell’ex Municipio Atellano”. Antonino Santillo, che assieme ai sindaci di Sant’Arpino e Succivo, Ernesto Di Mattia e Salvatore Papa, ieri ha partecipato al convegno sullo storico immobile, va avanti per la sua strada (link in basso). “Non possiamo perdere l’occasione – ha dichiarato – di trasformare questa struttura in una volano sociale, culturale e economico per il nostro territorio”. Fin qui tutto bene. Se non fosse che alcuni aspetti rilevanti dell’iter tecnico presentano enormi buchi neri. Primo fra tutti l’affidamento della gestione a titolo gratuito alla cooperativa Terra Felix della famiglia Pascale. Ed è sorprendente e preoccupante come Santillo abbia liquidato il problema. Peraltro ammettendo che la Corte dei Conti impedisce agli enti locali in dissesto finanziario di cedere in comodato gratuito le strutture pubbliche. “Si parla tanto di danno erariale (il riferimento è agli articoli di Italia Notizie, ndr) ma si trascurano i danni culturali”. Che vuol dire? Se nella convenzione, che dovrà ottenere il via libera del consiglio comunale di Orta di Atella, emergono profili di illegittimità vanno risolti nel pieno rispetto delle regole. Nessuno è contrario alla riqualificazione dell’ex Municipio Atellano. Il nodo riguarda la concessione dell’immobile alla Terra Felix a gratis. Basta rivedere quell’accordo, avallato soltanto da Sant’Arpino, che prevede il comodato gratuito, per seguire i dettami della Corte dei Conti e scongiurare il rischio che i consiglieri comunali ortesi incappino nel reato di danno erariale. Un sindaco responsabile farebbe una cosa semplice: prevedere il pagamento di un canone, già fissato all’inizio dell’iter ma poi azzerato, da parte di Terra Felix. Anche perché la coop dei Pascale ha incassato 495mila euro dalla Fondazione per il Sud. Perché esporsi ed esporre i consiglieri all’eventualità di commettere un reato e pagarne le conseguenze a caro prezzo? La valorizzazione dell’ex Municipio Atellano deve avvenire nell’alveo di scelte legittime. Mica si possono violare le norme soltanto perché si tratta di un progetto sulla carta positivo per il territorio? Mica si può chiedere ai consiglieri di votare a favore della nuova convenzione tra Orta di Atella, Sant’Arpino, Succivo e Polo museale campano in nome dei presunti benefici per il territorio in barba alla legge? Al convegno Santillo avrebbe dovuto dire a chiare lettere che l’assise ortese voterà sicuramente sì a patto che sia tutto legittimo. Non solo. In vista dell’accelerazione dell’iter burocratico il sindaco avrebbe dovuto fornire ai “suoi” consiglieri tutta la documentazione riguardante l’immobile per consentire loro di votare con cognizione di causa e soprattutto con la sicurezza di non commettere reati. È il minimo, o no? Non si può votare al buio una convenzione che potrebbe far finire nei guai chi l’approva. Non si può non tener conto di altri aspetti avvolti da un allarmante cono d’ombra. Ricostruiamo la vicenda. Lo storico immobile è di proprietà di Orta di Atella per quasi la metà, Sant’Arpino ne possiede il 20,83%, Succivo il 31,63%. Il primo atto è il bando di 495mila euro “Il bene torna comune” della Fondazione con il Sud, finalizzato alla riqualificazione degli immobili di pregio artistico e culturale. Delle tre città atellane il comune capofila è Sant’Arpino che, anche per conto di Succivo e Orta di Atella, invia la manifestazione di interesse. La Fondazione con il Sud alza il disco verde. Si procede alla firma della convenzione per valorizzare l’ex Municipio di Atella. Nell’accordo c’è anche il Polo museale della Campania. Nella fase successiva entrano in campo le “organizzazioni senza scopo di lucro per selezionare le proposte di valorizzazione dei beni”. Si aggiudica il maxi finanziamento Terra Felix, che presenta il progetto “Fabula, laboratorio di comunità” e diventa “soggetto responsabile” della riqualificazione dell’edificio. Il 26 giugno 2019 c’è il secondo round. Il comune di Sant’Arpino e Terra Felix firmano il contratto di locazione. Prima clamorosa sorpresa: da mille euro mensili, cifra già irrisoria, si passa a zero euro. Come mai? Pascale e company allegano un progetto esecutivo di 168mila euro per lavori extra e ottengono lo scorporo dei costi per il fitto e l’allungamento della locazione da 10 a 14 anni. Prima riflessione: il contratto di locazione gratuito ha ricevuto l’ok anche di Succivo e Orta di Atella? Con chi è stato concordato l’azzeramento delle spese di fitto? Chi ha stabilito che i lavori extra ammontano a 168mila? Il computo metrico che fine ha fatto? Ma la domanda delle domande è un’altra: perché Santillo continua ad andare a testa bassa e in solitaria senza prima ottenere risposte a questi interrogativi? Si spera che ci penserà Carlo Della Perruta, segretario comunale di Orta di Atella, a bloccare tutto se non si metteranno prima le carte a posto. Per non parlare dell’interrogazione parlamentare presentata alla Camera dal deputato di Fratelli d’italia Marco Cerreto, di cui parleremo diffusamente nella prossima puntata. A proposito, qualcuno sta diffondendo la fake news del ritiro dell’interrogazione. Niente di più falso. Ultima chicca. Accanto al sindaco Santillo era seduto il consigliere di comunale di Sant’Arpino Ernesto Di Serio. Lo stesso che, durante l’assise santarpinese per l’approvazione della nuova convenzione, sollecitato dall’opposizione, in particolare da Salvatore Lettera, di attendere qualche giorno prima procedere alla votazione perché l’amministrazione ortese si era appena insediata, disse candidamente: “Non ha senso attendere, andremo avanti anche senza Orta di Atella”. Ecco cosa pensano gli alleati di Santillo di lui, delle istituzioni e dei cittadini ortesi.
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