Può sbraitare quanto vuole, riducendo il consiglio comunale a una curva da stadio, il sindaco Ernesto Di Mattia. Ma di fronte ai numeri sulla Tari, inoppugnabili e impietosi, c’è poco da sgolarsi contro gli esponenti dell’opposizione. Invece di prendersela con il consigliere di minoranza Salvatore Lettera il primo cittadino di Sant’Arpino dovrebbe attaccare il revisore dei conti. L’aumento della tassa sui rifiuti è certificato nella sua relazione. E Lettera non ha fatto altro che limitarsi, com’è giusto che sia, a farlo notare nel corso del civico consesso con all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio di previsione. Non solo. Lamentandosi per i milioni di debiti ereditati dal passato nel suo show Di Mattia ha di fatto sparato a zero contro la maggioranza che lo sostiene, composta in gran parte da assessori e consiglieri delle precedenti amministrazioni. In pratica li ha sfiduciati. Nello stesso tempo resta in carica proprio grazie a quegli esponenti politici così tanto vituperati. Non a caso il previsionale è stato varato con i voti di chi, a detta del sindaco, ha provocato una voragine nelle casse comunali. Incoerenza allo stato puro. Come legittimamente rimarca Lettera. “Nell’ultima seduta del consiglio comunale – osserva l’esponente del Pd – il sindaco Di Mattia, in pieno delirio, per evitare di rispondere al problema vero, cioè che per gli anni 2022 e 2023 la tassa sui rifiuti aumenterà rispetto agli anni passati, assurge a castigatore e moralizzatore delle passate amministrazioni muovendo farraginose accuse (ben guardandosi dal fare i nomi) e incolpando gli ex amministratori di aver portato il Comune ad una situazione debitoria disastrosa. Posto che sia vero- aggiunge Lettera – il sindaco Di Mattia dimentica, o meglio, finge di non rendersi conto che la sua attuale maggioranza è composta da ben 7 consiglieri (quindi oltre 60%, cioè, 7 consiglieri sui 11 che compongono la maggioranza consiliare) che hanno amministrato il Comune di Sant’Arpino con i vari Sindaci che lo hanno preceduto. A questi numeri, poi, vanno aggiunti altri 3 consiglieri che siedono tra i banchi dell’opposizione, che hanno, parimenti, amministrato con i vari Sindaci che lo hanno preceduto. Se facciamo bene i conti, stiamo parlando di (7+3) 10 consiglieri su 15 (ovvero 2/3 del consiglio) che, a detta di Di Mattia, hanno rovinato il paese. Una cosa simile non si è mai vista. Un Sindaco attacca la sua stessa maggioranza, accusandola di aver ridotto il Paese all’elemosina e, non solo continua ad amministrare ma, i consiglieri accusati dal Sindaco, continuano imperterriti a sostenerlo, nonostante sia evidente che non godono di nessuna stima e fiducia da parte di quest’ultimo. A questo punto – si chiede il consigliere di minoranza – la domanda sorge spontanea: perché il Sindaco Di Mattia non si dimette? E’ proprio il caso di dire che a Sant’Arpino la realtà supera la fantasia”. Ad onor del vero la ricostruzione di Lettera non ha una grinza. La maggioranza che appoggia Di Mattia è per la stragrande maggioranza formata da amministratori che hanno governato nelle passate gestioni. Il rappresentante dei dem si sofferma sul caso Tari. “Considerando che il Sindaco Di Mattia continua a tacere, mi corre l’obbligo di precisare, che a confermare quanto dichiarato dal sottoscritto sull’aumento della tassa sui rifiuti di circa 92.000 euro per l’anno 2022, è la relazione del revisore dei conti (link in basso, ndr). Quindi, anche il revisore unico dei conti vuole fare politica demagogica o i cittadini pagheranno di più sulla bolletta dei rifiuti? Sul punto – dichiara Lettera – ci aspettiamo la solita cantilena del sindaco Di Mattia che tenterà di scaricare le colpe sulla precedente amministrazione e, per evitare che si tenti ancora di prendere in giro i cittadini e per fare chiarezza, voglio riportare i dati reali, contenuti in atti pubblici. In poco più di un anno di gestione, sotto la guida della passata amministrazione Dell’Aversana, e grazie al lavoro accurato dell’assessore Tizzano, il Comune è passato dal 40% al 65% di raccolta differenziata, con il conseguente risparmio per i cittadini, sulla tassa dei rifiuti, ridotta di circa un milione di euro all’anno! Cioè, il 30% in meno rispetto a prima, primato più unico che raro in tutti i comuni nell’ambito provinciale. Infatti – fa presente Lettera – dai tre milioni, che venivano spesi ogni anno per il Piano Finanziario TARI dalla precedente gestione, si è passati ai due milioni all’anno della nostra gestione, che in cinque anni ha significato un risparmio di circa 5 milioni. Infine, sempre con la precedente amministrazione Dell’Aversana, abbiamo ottenuto un finanziamento dalla Regione Campania, per il tramite dell’EDA Caserta, per l’adeguamento dell’Isola Ecologica per un importo di circa 120 mila euro”. Dal consigliere di opposizione parte la stoccata finale. “Caro Sindaco Di Mattia, questi sono i fatti! Onde evitare di continuare con i suoi soliti “bla, bla, bla…”, la invito, per le prossime volte, prima di sparare a zero e offendere i consiglieri della sua maggioranza, oltre che quelli dell’opposizione, di andare a consultare gli atti pubblici del Comune dove è possibile riscontrare tutti gli atti che sono stati posti in essere, a vantaggio della collettività. Il mio augurio è che si possa continuare a fare bene, non solo in questo settore, ma l’ambiente è patrimonio di tutti e non ha colore politico. Ah, dimenticavo, se non si riesce a rispondere sui fatti, evitiamo di creare un mercato con grida stridenti da venditori ambulanti siamo in una istituzione pubblica e non si risolvono i problemi a suon di grida …e magari con pure” statt zitta tu” o spegnere il microfono o togliere la parola ad un consigliere comunale eletto democraticamente dal popolo. Questa non è democrazia, è dittatura”. Beh, carte alla mano, l’unico che dovrebbe stare zitto a vita è proprio il sindaco Ernesto Di Mattia. Ma lui sicuramente continuerà a blaterare a vuoto. È nel suo stile.
Mario De Michele
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