Il governo ha già stanziato 4,5 miliardi per la ricostruzione delle zone alluvionate e questa iniziativa non si esaurisce qui. Uno degli obiettivi dell’Esecutivo è anche quello, oltre alla messa in sicurezza e alla ricostruzione delle infrastrutture, di risarcire tutti i privati che hanno subito danni. Sono alcuni passaggi della lettera che la premier Giorgia Meloni ha inviato al governatore dell’Emilia Romagna e sub commissario alla ricostruzione Stefano Bonaccini. Per questo motivo non sarebbe corretta – secondo Meloni – l’informazione secondo la quale non si sarebbe visto un euro. “Non bisogna cedere alla fretta ed alla frenesia che pare rispondere al desiderio di qualcuno di avere un po’ di visibilità, alimentando polemiche inutili”, ha scritto Meloni nella lettera a Bonaccini, al quale ricorda che gli è stato assegnato il ruolo di sub commissario per “operare concretamente al servizio della comunità”. “Una sfida – scrive tra l’altro la premier – che sapremmo superare lavorando tutti nella stessa direzione”. “Non ho avuto modo di leggere da parte Sua alcuna parola di sostegno” all’azione del governo sull’alluvione, “anzi”. “Ho letto che Lei, nella Sua veste di presidente di Regione nonché di sub commissario alla ricostruzione, ha ripetutamente affermato che sul territorio non sarebbe arrivato sino ad oggi neanche un euro”. La strategia del governo per far fronte ai danni causati dall’alluvione che ha interessato anche l’Emilia Romagna ha dato attuazione alle indicazioni e alle proposte avanzate da cittadini, enti locali, associazioni di rappresentanza, parti sociali. La premier snocciola con dovizia di particolari le misure prese in diversi provvedimenti per un totale, solo fino a questo momento (precisa), di 4,5 miliardi. Nella lettera cita il dl 61/23 nel quale vengono mobilitate risorse per 1,8 miliardi per la tutela e la protezione del mondo imprenditoriale e lavorativo. Altri 2,7 miliardi sono stati stanziati con il decreto 88/23 – scrive ancora – indirizzati prioritariamente al ripristino delle reti infrastrutturali e idrogeologiche fortemente lesionate dalle conseguenze dell’alluvione. Queste due principali misure, contengono – come spiega nella missiva- un corollario di iniziative che va dall’istituzione del fondo straordinario per il sostegno della continuità didattica ( 20 milioni), all’ammortizzatore unico di 620 milioni di euro per i lavoratori subordinati impossibilitati a prestare attività lavorativa. Altre misure riguardano, tra l’altro, i lavoratori autonomi ( 253 milioni per il 2023), il fondo di garanzia per le Pmi (110 milioni). Nella lunga e certosina elencazione della premier si fa tra l’altro riferimento ai 2,5 miliardi previsti per il triennio 2023-25 per la ricostruzione. “La fretta che Meloni mi imputa, in realtà, è quella dei nostri concittadini. Che tutto meritano fuorché polemiche sterili tra istituzioni o il fatto che non debbono lamentarsi perché molto sarebbe già stato fatto. Purtroppo non è così, la premier può senz’altro chiedere direttamente a famiglie e imprese”. Il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini risponde così alla lettera di Giorgia Meloni, in una risposta firmata con i sindaci di Bologna, Ravenna e Cesena, Matteo Lepore, Michele de Pascale e Enzo Lattuca, nella loro qualità di presidenti di Provincia. “A oggi gli unici contributi arrivati ai cittadini sono quelli decisi da Regione e Protezione civile nazionale, mentre famiglie e imprese attendono gli indennizzi. I due Decreti adottati dal Governo – dice – hanno definito una serie di misure che però, lo si chieda ai cittadini, in questo momento non risultano funzionare, né per il ritorno alla normalità delle famiglie, né per la ripartenza positiva delle imprese. Continuiamo a chiedere di vederci, certi che molti problemi possano essere risolti, individuando insieme le soluzioni migliori e più celeri a beneficio degli emiliano-romagnoli”. “Abbiamo avanzato anche proposte costruttive – scrivono – che permetterebbero di destinare subito oltre un miliardo di euro agli indennizzi di cittadini e imprese. Nodi che contiamo di poter sciogliere insieme confrontandoci di persona, in uno spirito, ripeto, di collaborazione”. “Chi amministra è a contatto quotidianamente con i bisogni dei cittadini e delle imprese. Ci sarebbe piaciuto che nella lettera della presidente Meloni ci fosse stato un accenno a provvedimenti futuri in favore di chi è stato colpito da un’alluvione che, come dimostrano recenti rapporti, ha determinato danni ingentissimi. Nei nostri territori i cittadini stanno vivendo nell’incertezza più totale e sentono forte la paura di essere dimenticati, di non essere considerati”. Lo ha detto il sindaco di Lugo (Ravenna), Davide Ranalli, commentando la lettera inviata dalla premier Giorgia Meloni al presidente della Regione Stefano Bonaccini sulla questione alluvione. “C’è chi, dopo l’alluvione, ha vissuto un tornado di dimensioni mai conosciute in questo territorio ed è alle prese con tetti scoperchiati, alberi divelti, auto distrutte. C’è un tema legato al tempo che è un fattore determinante per dare respiro a questa terra ferita. La lettera della Presidente – ha aggiunto Ranalli – ci sembra più una risposta piccata dove si elencano stanziamenti che per ora non hanno determinato cambiamenti in una situazione che sta diventando progressivamente più drammatica. I colleghi sindaci hanno avanzato proposte, se non le si vuole considerare si diano alternative ma soprattutto si agisca. Ce lo dice il contatto diretto con chi, ogni giorno con grande dignità, ci chiede aiuto”, ha concluso il primo cittadino.

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