«Mi auguro che dal congresso possa arrivare un rinnovamento del Pd, ma è un’impresa quasi impossibile. C’è da augurarsi per l’equilibrio della vita politica italiana che ci possa essere un rinnovamento radicale e totale di tutta la classe dirigente, un’impresa al limite». Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a margine di una presentazione di treni nuovi a Napoli. «Il presupposto – ha detto De Luca – è mettere da parte tutti quelli che in 15 anni sono stati in organismi dirigenti del Pd e nei governi nazionali. Tutti, nessuno escluso. È l’unica possibilità di creare una vitalità di democrazia italiana e una forza progressista che garantisca dialettica politica seria nel Paese». Il governatore ha anche criticato le metodologie del congresso Pd. «È costruito – ha detto – su regole demenziali e autoreferenziali. Mi hanno detto che il tesseramento al Pd si paga con la carta di credito, con il pos, con la motivazione di evitare pacchetti di tessere. Ma non era più semplice obbligare a ognuno di andare a farsi di persona la tessera? Mi dicono anche di 28 euro per il tesseramento a persona, ma dove vive questo gruppo di miserabili? Un gruppo dirigente miserabile che ha lavorato per anni per creare correnti, e sottocorremnti, gruppi e sottogruppi, del tutto indifferenti al lavoro in territori, a militanza, sacrificio e risultati. Abbiamo avuto dirigenti cooptati, gente senza il voto neanche di loro madre, solo anime morte». E questo, perché dall’inchiesta a Bruxelles sulle tangenti emergono «cose che indignano, vergognose. Ma al di là dell’indignazione per la corruzione, quello che mi colpisce rispetto al Pd è la verifica che il partito è stato nelle mani per 15 anni di un gruppo dirigente di miserabili, al di là di questa vicenda da sola». De Luca ha aggiunto: «Miserabili sul piano politico, costituito al 99% di presuntuosi e all’1% di nullità politiche, salvo qualche rara eccezione. Indigna che chi ha governato il partito continua a dare le carte, a fare interviste a assumere incarichi, pur essendo totalmente al di fuori della società italiana, anime morte, seppelliamole».

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